GROSSETO – «Grosseto continua e soffrire e a pagare la propria marginalità nella sanità. Evidentemente, non era abbastanza dolorosa l’unificazione delle tre Asl e scelta di Arezzo come sede, che non è certo “solo una cassetta delle lettere”, come ebbe a chiosare un esponente del Pd votato nel territorio provinciale forse sperando in una sua difesa». A parlare è il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna che interviene sui distretti sociosanitari.
«Lo scorso 29 settembre è stato votato l’accorpamento delle zone dalla conferenza regionale dei sindaci della Toscana che hanno dichiarato di aver trovato un equilibrio dalle attuali 32 zone a 26, Elba esclusa. La scelta politica è stata quella di far diminuire le Asl centro: da 9 si passa a 8 presidi. E nell’Asl sudest delle attuali 13 rischiano di restarne appena 9. Qui saranno penalizzate una su Arezzo, un’altra su Siena e ben 2 su Grosseto – prosegue il primo cittadino -. Facciamo notare che nessun’altra Asl perde il 50 per cento del proprio assetto territoriale.»
«Nella nostra provincia, cosa assai singolare, dovremo avere due distretti assolutamente sproporzionati: uno con circa 170mila abitanti da Monterotondo a Castell’Azzara passando per Grosseto; un altro con circa 50mila abitanti, quelli della zona tra le colline d’Albegna. È dunque evidente come le logiche seguite non siano quelle indicate dalla legge regionale – puntualizza Vivarelli Colonna -. A prevalere, infatti, rischiano di essere le pressioni e le rappresentanze di natura politica».
«Questo assetto, oltre a non essere equo – aggettivo tanto caro agli amministratori della Toscana – porterà ad un ulteriore impoverimento del territorio in termini di posti di lavoro e opportunità di carriera. A pensar male verrebbe quasi il sospetto che vi sia una chiara intenzione di diluire il peso di Grosseto alla luce dei recenti risultati elettorali. È facilmente intuibile come, al di là delle rassicurazioni della direzione dell’Azienda – conclude il sindaco -, questa sarà l’ennesima occasione – magari non nell’immediato – di impoverimento dei nostri servizi».