GROSSETO -L’organizzazione dell’assistenza infermieristica attraverso il modello del “Primary Nursing”, utilizzato negli ospedali grossetani, fa scuola in Italia.
Dopo la visita della delegazione dell’Azienda ospedaliera di Reggio Emilia lo scorso giugno, questa mattina, un gruppo di infermieri dell’Azienda ospedaliera di Perugia, è stata in visita all’ospedale di Grosseto, accompagnata dai coordinatori infermieristici e da alcuni professionisti degli ospedali del territorio. La visita ha avuto lo scopo di approfondire la conoscenza del modello organizzativo per la presa in carico infermieristica e confrontarsi sulla possibilità di applicarlo anche in altre realtà.
Il “Primary nursing”, a regime dalla fine del 2015 spiega Lorenzo Baragatti, direttore del Dipartimento delle Professioni infermieristiche e ostetriche della Usl Toscana sud est – prevede, per ciascun ricoverato, l’assegnazione di un infermiere di riferimento (detto tutor assistenziale, ndr), come responsabile dell’assistenza durante tutta la degenza. Questa figura definisce, con il paziente stesso e i suoi familiari, il piano di assistenza da attuare durante la degenza e ne è responsabile 24 ore su 24; in caso di assenza, le attività previste dal piano vengono garantite dagli altri infermieri in servizio; è il tutor assistenziale a farsi carico di verificarne l’attuazione, nonché di condividere le eventuali modifiche”.
La visita della delegazione di Perugia si è svolta in due tempi, con una parte teorica in cui è stata presentata l’esperienza grossetana applicata nelle Aree funzionali del Misericordia e negli altri presidi ospedalieri, e la visita ai setting di degenza dell’ospedale di Grosseto.