MASSA MARITTIMA – Mancano solo due giorni all’avvio del campionato di pallamano di serie A2 girone C, dove milita la maremmana Olimpic Massa Marittima. Alla vigilia di questo importante torneo, l’allenatore Simone Bargelli ha speso due parole sulla sua squadra, composta nella quasi totalità da “atleti non ancora maggiorenni, e quei pochi che lo sono lo sono da poco, quindi c’è tantissimo potenziale da cercare e tirare fuori, un lavoro impegnativo ma ricco di soddisfazioni”.
“Molti giocatori dovranno disputare il doppio campionato A2 e Under 18 – ha continuato il mister – e quindi gli è richiesto uno sforzo notevole se aggiunto ai quattro allenamenti settimanali. Gli obbiettivi per il campionato A2 sono i play off, mentre per l’under 18 preferisco per scaramanzia tenerli per me. Sabato prossimo abbiamo subito una bella partita importante contro l’Estense, una squadra che non conosciamo perché viene da un altro campionato”.
Su cosa si focalizza maggiormente nelle sue sedute di allenamento?
“Il lunedì ci dedichiamo maggiormente all’attività fisica, il martedì attacco, il giovedì difesa e il venerdì rifiniture pre partita”.
Come descrive il suo stile di allenatore?
“Questa è una bella domanda. Lavoro con questi ragazzi da quando avevano 7/8 anni (quasi tutti) e sarebbe impossibile per me avere un atteggiamento distaccato. Mi sono sempre messo al loro pari e sono sempre stato presente nelle loro vite anche al di fuori dello sport. Dopo tanti anni credo si sia instaurato un bel rapporto di stima e di fiducia reciproca”.
Quali tendenze tattiche individua nella pallamano moderna?
“Credo che la velocità e il sapersi capire anche solo con lo sguardo sia un pregio vincente”.
Quali sono le qualità principali che lei cerca in un giocatore?
“Il giocatore deve avere sempre fame di migliorarsi e migliorare le prestazioni della squadra.
Non si possono avere 14 fuoriclasse in campo, ma se il singolo atleta cerca il suo limite sarà sicuramente determinante per tutta la squadra”.
Che tipo di rapporto cerca di instaurare con la squadra?
“Come detto prima cerco di avere un rapporto aperto. Un dialogo che però si ferma durante le partite e gli allenamenti”.
Un buon gruppo, un buon collettivo cosa deve e non deve avere?
“Deve avere un unico obbiettivo, ed ogni singolo deve pretendere il massimo impegno da ogni compagno di squadra. Non deve avere problemi irrisolti o di cui almeno non si è parlato. Le dinamiche tra giocatori possono rivelarsi molto delicate e minare un intero gruppo”.
Ci sono regole di comportamento e di disciplina che devono essere rispettati dal gruppo?
“Direi che bastano le semplici regole di comportamento civile e di buon senso”.
Come pensa di affrontare la prima di campionato in trasferta con l’Estense?
“Noi metteremo in campo il nostro modo di giocare con chiunque incontreremo e come abbiamo sempre fatto. Naturalmente durante la partita saranno necessari aggiustamenti, ma fortunatamente tutti i miei ragazzi sanno giocare in diversi ruoli e questo mi permette di adottare tattiche variabili durante le partite”.