GROSSETO – È ancora la Fondazione Grosseto Cultura ad essere al centro di un infuocato dibattito, in città e nelle stanze della politica locale.
Il progetto della super farfalla di otto metri continua a far discutere e anche il centrosinistra si fa sentire criticando la scelta, ma soprattuto il modus operandi della nuova presidenza affidata a Giuseppe Chiogiotti.
«Apprendiamo dalla stampa – scrivono i consiglieri di minoranza di Pd, Passione Grosseto e Lista Mascagni – che il Presidente della Fondazione Grosseto Cultura, sua sponte, avrebbe commissionato all’artista Emilio Isgrò il progetto di una scultura monumentale (“alta almeno otto metri”, si legge sul Corriere), da collocare a ridosso delle Mura medicee in occasione del prossimo anniversario dell’alluvione del 1966. Di ciò risulta che nessuno ne fosse stato informato: né il Sindaco, né l’Assessore alla Cultura, né il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, né il Direttore di Clarisse Arte. Nessuno».
«Tuttavia quel che è più grave, a nostro parere, è che è la città a non essere stata informata, e men che meno coinvolta. Saremmo certo felici di poter ammirare e vantare a Grosseto un’opera di Emilio Isgrò».
«Prima, tuttavia, occorrerebbe che tutti – a cominciare da colui al quale è stata attribuita, pro tempore, la responsabilità di presiedere la Fondazione culturale della nostra città – comprendessimo che l’arte pubblica è tale non semplicemente quando e perché la si realizza attingendo alle casse di un ente pubblico».
«L’arte pubblica, straordinario strumento di crescita culturale e coesione sociale, è tale invece quando nasce all’interno e dalle istanze della comunità in cui l’opera andrà a collocarsi e, a suo modo, vivere».
«D’altronde proprio in questi giorni si svolge la Città Visibile, splendido ‘prodotto’ della Fondazione Grosseto Cultura che da nove anni rappresenta un esempio virtuoso di arte pubblica, avendo saputo realizzare progetti legati alla città comprendendone le peculiarità attuali e le prospettive del territorio e dei suoi abitanti».
«Lo stesso Direttore di Clarisse Arte, Mauro Papa, e la Direttrice dei Servizi museali, Mariagrazia Celuzza, nella pubblicazione ‘La Grosseto visibile’ hanno avuto modo di sottolineare che “dare strumenti di comprensione ai cittadini, o farli partecipare alla ideazione di nuove opere, dovrebbe essere parte integrante di ogni progetto di arredo urbano. L’arte pubblica non ha difatti valore assoluto ma relazionale, e se non serve a qualificare lo spazio relazionandosi con i cittadini fallisce miseramente”».
«Confidiamo che il nuovo Presidente della Fondazione Grosseto Cultura, dopo questi primi mesi di rodaggio non proprio felici, con un piccolo sforzo di umiltà riesca a comprendere l’importanza, l’utilità ed anche la bellezza di ascoltare le tante voci che animano la nostra città, e di contribuire a farla crescere rendendola non semplice spettatrice, ma parte attiva di un percorso culturale condiviso. Confidiamo invece assai meno che in ciò vi riescano alcune forze della maggioranza di governo, come la Lega Nord che si è erta a ‘main sponsor’ del nuovo corso della Fondazione, censurando inoltre le istituzioni che in passato non avrebbero supportato i “due privati cittadini che volevano portare Grosseto a divenire città capitale della cultura”, e chiedendo infine a noi consiglieri di opposizione “di lasciar lavorare quest’amministrazione e la Fondazione cultura” e attendere tra cinque anni il giudizio dei cittadini».