NEW YORK – Guendalina Mazzolai, 39 anni di Grosseto, dopo aver vissuto per dieci anni a New York, sceglie di tornare in Italia per proseguire la sua carriera e vivere più vicina alla sua famiglia.
Cosa ti ha spinto, tanti anni fa a trasferirti a New York?
Dopo un master al Polimoda di Firenze e uno stage in Prada, nel 2004 sono entrata da Gucci a Firenze come Assistant Buyer, finalmente con un contratto fisso. Il mio ruolo mi portava a lavorare spesso con colleghe americane e nel tempo mi sono resa conto che quasi ogni anno loro venivano regolarmente promosse per ruoli superiori, mentre in Italia la situazione era più statica. Volevo avere anche io le stesse possibilità di crescita professionale, e ne ho parlato con la mia manager che mi ha aiutata a trasferirmi da Gucci a New York. Dopo mille peripezie per ottenere il visto a giugno 2006 sono partita.
Come è stato l’impatto con New York?
All’inizio un po’ traumatico. Ero completamente sola e padroneggiavo un british english accademico, non capivo praticamente nulla di ciò che dicevano, ma il lavoro e la necessità di integrarmi mi hanno fatto imparare in fretta. La mia idea era di rimanere due massimo tre anni e poi tornare, nessuno pensava che sarei rimasta cosi a lungo…
Invece cosa è successo?
Mi sono innamorata di New York e dopo poco mi sono sentita a casa. Ho costruito amicizie importanti e anche le sfide più difficili sono state grandi esperienze che mi hanno migliorata e resa più forte. Il lavoro poi è sempre stato interessante e soddisfacente e in pochi anni la mia carriera è andata crescendo. Per otto anni ho lavorato in Gucci America poi nel 2014 sì è presentata una occasione interessante da Fendi Americas e ho deciso di sfidarmi e cambiare azienda dopo un totale di dieci anni in Gucci.
Perché poi hai scelto di rientrare?
New York è una città fantastica ma anche molto stressante e cominciavo ad essere stanca della continua frenesia e delle enormi distanze con l’Italia. Anche l’idea di un futuro con una famiglia lì non mi piaceva del tutto perché è un sistema che insegna la competizione fin dall’asilo e non è quello che vorrei per i miei figli. Oltre a queste riflessioni, negli ultimi anni la mia famiglia ha affrontato momenti difficili dal punto di vista delle condizioni di salute ed ho sentito forte il desiderio di vivere più vicina per stare con loro. Sono andata quindi a parlare con le risorse umane dell’azienda per capire se c’erano possibilità di trasferimento in Italia. Volevo rientrare, ma con un lavoro migliore, adatto alla mia esperienza e professionalità.
È stato facile ottenerlo?
Volevo cogliere al volo il beneficio della legge del Contro esodo del 2010 che incentivava con sgravi fiscali importanti il rientro dei “cervelli” italiani emigrati all’estero, ma che purtroppo, al momento del mio effettivo rientro in Italia, era già stata rivista e ora non è più cosi conveniente come prima… C’è voluto un po’ di tempo perché l’azienda trovasse il ruolo adatto, ma finalmente a maggio 2016 ho ottenuto la promozione che volevo e sono stata trasferita a Fendi Roma per gestire il merchandising del settore orologi a livello mondo.
Cosa apprezzi della Maremma dopo tanti anni fuori?
Quello che già mi mancava, la bellissima natura e la qualità semplice ma sana della vita. Adesso mi sveglio e posso respirare aria pulita, sentire gli uccellini che cantano, e vivermi il mare quando sono libera. Questo mi riempie di gioia, mi fa sentire a casa. Sono tornata nel momento giusto, quando la mia famiglia aveva più bisogno di me, adesso posso passare i weekend con mia madre e vedere più spesso mia sorella e il mio nipotino che vivono a Londra. Essere vicina alle persone che amo è davvero la gioia più grande.