CASTEL DEL PIANO – Via libera del Ministero dell’Ambiente alla costruzione dell’impianto geotermico da realizzare a Montenero d’Orcia, nel comune di Castel del Piano. Si è infatti conclusa l’istruttoria tecnica della Commissione ministeriale VIA, che ha valutato positivamente la compatibilità ambientale (Valutazione di Impatto Ambientale) dell’impianto geotermico.
«Quello di Montenero d’Orcia è stato presentato come un progetto industriale “pilota”, cioè un progetto con ipotetiche innovazioni tecnologiche importanti (si ipotizza la totale reiniezione dei vapori geotermici nel sottosuolo di provenienza) e, pertanto, l’autorizzazione è di competenza Ministeriale con l’intesa della Regione Toscana – affermano Roberto Barocci e Vittoriuo Fagioli per SOS Geotermia e Rete Nazionale NOGESI -; se realizzato, trasformerà l’Amiata e le colline della Maremma in un secondo distretto industriale geotermico al pari dell’alta Val di Cecina. Siamo fortemente convinti che la valutazione della Commissione ministeriale non sia stata una valutazione “tecnica”, bensì politica, coerente con la scelta della Regione Toscana di prevedere nel PAER (votato nel 2015) altri 150 MW di impianti geotermici, ciascuno di 5 MW».
«Infatti la legislazione vigente sulla Valutazione di Impatto ambientale prevede espressamente che debba essere considerato anche l’impatto socio economico che l’impianto industriale avrà sul territorio. Su questo aspetto, a differenza degli altri aspetti tecnici sui quali possono esserci state valutazioni contrastanti (inquinamento delle risorse idriche, sismicità indotta, vapori inquinanti emessi in atmosfera perché non tutti condensabili e non reiniettabili…) non c’è dubbio che tutte le valutazioni economiche sono state negative – prosegue Barocci -. Facciamo espressamente riferimento a quelle prodotte dalle organizzazioni economiche di categoria, esistenti sul territorio di Montenero, che si sono espresse negativamente, con Osservazioni e Opposizioni formali al progetto».
«Quindi a Roma il parere dei locali produttori di vino e di olio, le categorie sindacali degli imprenditori agricoli e coltivatori diretti, del turismo e della cultura non hanno avuto valore, come non hanno avuto valore il parere dei rappresentanti del popolo eletti nei rispettivi consigli comunali e quelli espressi dai tanti residenti, che si sono autotassati per presentare i loro ricorsi. L’aspetto più paradossale è che il Governo ha voluto definire la geotermia un settore industriale di interesse strategico nazionale per il “rilancio dell’economia” quando il distretto della Val di Cecina, dove la geotermia si è sviluppata da circa cento anni, è stata di recente definita area depressa, di crisi economica, bisognosa di sussidi pubblici, perché ha fatto registrare i redditi più bassi della regione e la popolazione più anziana per l’emigrazione di tutti i giovani. Prova evidente che la Geotermia elettrica non produce lavoro e ricchezza». proseguono Barocci e Fagioli.
«A questo punto, la legge prevede che il Ministero decida con l’intesa della Regione, un procedimento politico per cui la Regione può benissimo opporsi a tale valutazione e se non c’è l’intesa non si può autorizzare l’impianto pilota. Nell’incontro a Montiano di alcuni giorni fa, Marras-capogruppo PD al Consiglio Regionale della Toscana- si è speso come paladino della tutela del paesaggio contro il proliferare degli impianti geotermici. Ora ha la possibilità reale di dimostrare il peso che ha in Regione, dimostrando la qualità e lo spessore del rispetto delle volontà espresse da istituzioni, soggetti economici, comitati e cittadini che si oppongono alla monocultura geotermica, foriera – concludono – solo di disoccupazione e desertificazione del territorio».