GROSSETO – E’ stata una giornata difficile da dimenticare, ricca di emozioni, gioia e serenità, quella organizzata dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto alla Tenuta “La Mistica” di Roma, presso l’Associazione “Volontari Capitano Ultimo onlus”, il sodalizio fondato dal celebre “Capitano Ultimo”, il carabinieri famoso soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993, oggi colonnello vice-comandante del NOE.
Una esperienza costellata da momenti di grande suggestione come quello con i rapaci, addestrati dai falconieri, tra cui un giovanissimo non vedente. Per il presidente Ivo Massai e i suoi soci è stato possibile avere un contatto diretto con predatori dell’aria come i falchi, ma anche barbagianni, poiane, gufi e al contempo visitare la struttura, dove tutte le attività sono realizzate da volontari, ragazzi della casa famiglia, persone diversamente abili e persone con disagio sociale a psichico.Tra le diverse funzioni che qui vengono portate avanti, tutte finalizzate al riscatto sociale ed economico di soggetti in difficoltà, si arriva alla produzione del pane del mendicante, realizzato con lievito madre, farina integrale e cottura a legna, nel piccolo laboratorio di pelletteria si confezionano borse, portafogli e cinture fatte a mano e si fruisce di una erboristeria. Sotto una tettoia, all’insegna dell’umiltà e della semplicità nel fulgido esempio di San Francesco d’Assisi, è stata celebrata la messa dei poveri.
La giornata si è conclusa a pranzo, realizzato con prodotti di due eccellenze maremmane entrambe socie di Confagricoltura Grosseto, come l’Azienda Agricola “La Cura” di Enrico Corsi (Massa Marittima), strettamente legata alla cultura contadina ma con una forte tendenza all’innovazione, che ha fornito una notevole varietà di vini, ad iniziare dal celebre “Vedetta” che offre ai non vedenti la possibilità di leggere l’etichetta scritta in caratteri Braille, e l’azienda di Itticoltura castiglionese “Il Padule”, degli eredi di Argo Fornaciari, che ha messo a disposizione le spigole provenienti dall’area protetta del Padule della Diaccia Botrona, un prodotto della natura cresciuto nella natura e per questo a “cinque stelle”. Parlando di eccellenze della Maremma, non potevano mancare le nostre tradizioni popolari, rappresentate da alcuni dei più autentici interpreti, come il cantastorie Mauro Chechi, accompagnato da Emo Rossi, Leo Carboni e Giordano Spinicci, che ha dato vita ad un vasto repertorio di canti della nostra terra. Insomma, quella romana è stata una giornata vissuta in piena armonia, e proprio per questo non è esclusa una ripetizione perché, come ha detto Ivo Massai, Presidente dell’Uici Grosseto, “le cose che arricchiscono l’anima si ripetono quanto più possibile”.