GROSSETO – Nella splendida struttura messa a disposizione da Irma Fanteria e suo marito Luca, i soci del Rotary Club di Grosseto insieme a più di cento persone si sono riuniti per raccogliere fondi per due nobili progetti.
Il primo, fortemente voluto dalla moglie del governatore Claudia, ispirandosi a quello già messo in pratica a Rondine, cittadella della pace in provincia di Arezzo, allena i giovani a vedere gli altri con occhi nuovi, a creare un ponte fra le culture in modo da abbattere muri, ostacoli, diffidenze e soprattutto violenze. Come a Rondine sono stati ospitati per un soggiorno di studio universitario giovani provenienti da Paesi in conflitto perenne, come gli israeliani e i palestinesi, così a Grosseto si sta cercando di trovare i fondi per accogliere in un campus della durata di dieci giorni, 5 ragazze dell’Armenia e 5 dell’Azerbaijan, due paesi in conflitto da più di 20 anni.
Ecco così che, per lo scopo, le donne di “Ruotamica,” cioè le consorti dei rotariani, si sono messe ai fornelli, sostituendosi al catering, ed hanno cucinato per tutti una squisita cena a buffet. Il ricavato è stato completamente devoluto a favore di questo progetto e, in parte, anche per il secondo e non meno importante progetto: un aiuto per i terremotati del centro Italia.
Ha contribuito alla riuscita della serata/raccolta fondi anche la Compagnia di teatro dilettantistica “I Rianimattori che si è esibita in una pièces, con sceneggiatura di Roberto Madonna e regia di Virginio Buzzetti, dal titolo “…l’antico sangue e le opere leggiadre…“ sulla storia di una delle famiglie più potenti del nostro territorio: gli Aldobrandeschi.
La Compagnia, nata spontaneamente 5 anni fa grazie all’amore per la storia del dottor Roberto Madonna (noto primario della Rianimazione dell’ospedale di Grosseto, ora in pensione) che ancora oggi ne è cuore pulsante, si è rivelata poi un potente antidoto alla “sindrome del burnout”, vera e propria forma di esaurimento o logorio derivante dalla natura di alcune mansioni professionali. Molti dei componenti sono infatti medici e operatori sanitari anche se non mancano insegnanti e altre categorie di lavoratori che attraverso il teatro hanno trovato una valvola di sfogo allo stress lavorativo che può sfociare in gravi patologie. Ecco i nomi: Biagioni Claudio, Barbi Tania, Bassi Riccardo, Buzzetti Arianna, Buzzeti Virginio, Fanteria Silvia, Guidoni Gabriele, La Mantia Davide, Mambrini Paola, Massellucci Rossella, Matozzi Roberto, Melani Francesco, Montanelli Lia, Occhipinti Priscilla, Ugolini Luana.