ROCCALBEGNA – «I cittadini riunitisi ieri a Roccalbegna hanno espresso il desiderio di un futuro diverso per i territori, con un fermo no all’industrializzazione». Così il Comitato per la tutela del territorio di Roccalbegna commenta l’assemblea pubblica che si è svolta domenica scorsa.
Si è trattato di «un’assemblea informativa sullo sfruttamento industriale della geotermia, nei territori Maremmani ed Amiatini. Erano presenti i relatori Pino Merisio (di SOS Geotermia) e Andrea Borgia (geologo), che hanno condotto l’assemblea davanti a circa 200 partecipanti, comprendenti sia abitanti di Roccalbegna e dei paesi vicini provenienti dalla Maremma e dall’Amiata».
«Dagli interventi fatti dai partecipanti, è apparsa evidente una forte preoccupazione e si è espresso l’auspicio di un utilizzo più efficiente di questi incentivi, che dovrebbero essere destinati alla diffusione delle fonti veramente rinnovabili – prosegue la nota -; l’unica svolta possibile dallo sfruttamento delle fonti fossili e, come nel caso della geotermia industriale, da quelle fortemente impattanti per l’ambiente e per l’economia delle aree che le subiscono».
«Al termine dell’assemblea e del dibattito è stato proiettato il documentario “Un monte d’acqua” del regista Toni Montagna (2014). L’evento è avvenuto a dieci giorni dalla costituzione del Comitato per la Tutela del Territorio di Roccalbegna, il più recente in Maremma, a testimonianza dell’aumento del dissenso verso l’industrializzazione geotermica. E’ dispiaciuto che il sindaco di Roccalbegna, Massimo Galli, abbia declinato l’invito a partecipare all’evento». Conclude la nota.
All’assemblea hanno partecipato anche rappresentanze di Rete SOS Geotermia, SOS Geotermia Scansano, difesa dell’Alta Valle dell’Albegna di Semproniano, rete Centrali Zero, Agorà CittadinanzAttiva di Monticello Amiata, Fumarole della Selva, No Geotermia Seggiano, TerrAmiata di Castel del Piano, ed entrambi i meetup Arcidosso 5 stelle ed Amiata a 5 stelle.