FOLLONICA – “Il bisogno di fare sarcasmo nasce purtroppo quando non si hanno argomenti, non si hanno proposte, ci si lascia governare da un qualunquismo da ombrellone. Il commento del Movimento 5 Stelle sui temi della cultura è la chiara dimostrazione di una completa apatia nei confronti della politica ma soprattutto della città». L’assessore Barbara Catalani risponde duramente al commento di ieri del M5S sul tema dei soldi spesi per la cultura.
“Quelli a non capire, purtroppo sono loro e soltanto loro che non si accorgono che questa è una città vivace – prosegue Catalani -, fatta di un susseguirsi di attività giornaliere, una città dove è presente un’attivissima Università dell’età libera, dove ci sono decine di associazioni culturali, dove tante sono le scuole di danza, di musica, di recitazione, dove c’è entusiasmo per la riapertura del teatro e lo si riempie ogni volta”.
“Dove la musica è sempre stata un fenomeno estremamente rilevante e pregnante, dove esiste un festival jazz che non sente la crisi, dove esiste una scuola di musica e un indirizzo musicale della scuola secondaria. Dove la scuola, sì proprio quella, è attiva, partecipe, entusiasta e ci regala libri creativi sul MAGMA, spettacoli su Leopoldo II, progetti impegnativi come l’Elegia di Spoon River – afferma l’assessore -. Se l’amministrazione ritiene che si possa fare un progetto come Officina delle Idee è perché considera Follonica all’altezza e non certo viceversa come tristemente pensano loro che forse stanno troppo sotto l’ombrellone e poco in mezzo alla gente”.
“Il tono usato e soprattutto il metodo del ‘taglia’ e incolla dimostra una leggerezza e un pressappochismo che da un gruppo di governo non ti aspetteresti. Isolare le frasi dal contesto di un progetto che, forse a loro sfugge, ma è stato apprezzato nelle graduatorie regionali e che trova spazio nelle riviste di critica nazionale, non è certo un modo di fare opposizione – puntualizza Catalani -. Certo è: l’operazione culturale ha acceso interesse e anche polemica, ma anche tanta curiosità e apprezzamento, soprattutto nei più giovani che ogni sera lì sotto si fanno selfie, fotografano il cuore e lo postano sui social”.
“Eravamo consapevoli che portare l’arte contemporanea fuori dalle stanze a lei dedicate sarebbe stata un’operazione forte, che avrebbe acceso dibattiti e suscitato interesse – scrive Catalani -. Sapevamo anche che certi linguaggi possono aprire accese discussioni ma che qui, più che altrove questi processi possono essere fatti, perché Follonica è sempre stata la cittadina più moderna della provincia, la Kansas City di Cassola e Bianciardi, la cittadina che prima di tutte Leopoldo II paragonava a quella ‘New York degli Stati Uniti, una città per gente giovane’.”
“A seguito di questo fermento noi ci sentiamo forti nel proporre sempre cose nuove perché crediamo che ci sia ancora spazio per conoscere e crescere. Il momento della partecipazione e del confronto è fissato già nel progetto e sono i Dialoghi di Officina delle idee (1 ottobre), dove dove vogliamo portare la testimonianza di altre realtà italiane che hanno creduto nei nuovi linguaggi, nelle nuove forme di riuso e di rigenerazione. E’ lì che ci aspettiamo che il dibattito possa avvenire pubblicamente e non – conclude – davanti allo schermo di un pc mentre scorrono i commenti di facebook”.