GROSSETO – La Maremma non ci sta, non ci stanno i maremmani. Il gioco al massacro messo in atto da uno o da più piromani negli ultimi mesi con decine d incendi non è riuscito a scalfire l’orgoglio e la voglia di reagire della nostra terra.
Sì perché oggi di fronte alla tragedia della pineta sfregiata da un vero atto terroristico, i maremmani non si sono arresi. Anzi hanno preso secchi e acqua, pale e picconi e si sono messi a difendere i loro alberi e la loro terra.
Chi in ciabatte, chi in costume, chi tossendo, chi con una maglietta davanti alla bocca per evitare che l’odore acre del fumo seccasse la gola. A decine sono scesi in strada a Princpina e si sono messi a spegnere il fuoco. Angeli del fuoco, così come nel 2012 ad Albinia conoscemmo quei ragazzi, giovani e meno giovani, che spalarono il fango dalle case alluvionate.
Anche oggi in tanti non si sono tirati indietro e hanno dato tutto. Così come hanno dato tutto i soccorritori: dai vigili del fuoco con i volti anneriti dal fumo, il sudore sugli occhi, il caldo asfissiante da sopportare. Così come i vigili urbani, i carabinieri, la polizia e i tanti volontari delle squadre antincendio.
Caro piromane, questa è la nostra risposta. Una risposta d’insieme, unitaria, una risposta che serve per dirti che ci fai schifo, ma non ci fai paura. Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha promesso che ci sarà più vigilanza. Lui insieme ai suoi assessori ha lanciato propri da Principina nel bel mezzo dell’incendio il suo annuncio: «potenzieremo la vigilanza» perché adesso l’obiettivo è prendere il piromane e impedire che la nostra terra debba ancora essere ferita come oggi.