FOLLONICA – Maurizio Moretti, proprietario ed animatore con la moglie Antonella dell’ormai mitico “Quartiere Latino” a Follonica, ha compiuto 70 anni, più di un terzo dei quali passati a portare sulla scena di quel piccolo grande locale offerte culturali le più varie.
Ha spaziato e spazia dalla pittura al teatro, dalla fotografia alla danza. Con regolarità, lo spazio del locale è anche una galleria d’arte fotografica, pittorica, fino a manufatti artigianali originali.
Ricordiamo la rivista di “TraccEdizioni” con la quale è stato mecenate di autori, in particolare poeti, ai margini del mercato editoriale tolti così dall’oblio.
Tra gli artisti che hanno calcato l’improvvisato palco del “Quartiere” come non citare Carlo Monni ed Andrea Cambi, purtroppo scomparsi, e l’istrionico livornese Paolo Migone.
Bellissimo il viaggio fotografico “La Terra dell’argento”, una galleria di ritratti veri, al confine tra ricordo, citazione ed orgoglio antropologico, che meriterebbe una nuova pubblicazione (Comune dove sei?) e potrebbe trovare giusta ed opportuna collocazione, per qualità ed assonanza di contenuto, nel Museo “Magma”.
Il “Martedì del Quartiere” è diventato una “specialità” della casa con viaggi ed occasioni culturali all’interno di piacevoli percorsi di birre trappiste, tedesche o artigianali (qualcuna con Maurizio coinventore) a condire riflessioni e divertimento e ad accompagnare itinerari gastronomici locali e internazionali (superbo il gulash di stampo ungherese) anche di terre di confine.
Gastronomia, birre ed occasioni culturali vivaci e mai scontate che riflettono il carattere stesso di questo pigmalione che ha segnata una traccia importante in questo territorio, mai valorizzata se non dagli amici e da un folto pubblico (pensate agli “Etno Nedofestival”). Un marinaio ed un genovese che ha solcato le rotte commerciali conoscendo culture distanti migliaia di miglio, avendo cura di assorbirne il cosmopolitismo che parte dal rispetto di ciò che è vicino fino alla comprensione del lontano.
Un uomo senza difetti? Accidenti se ne ha, permaloso, testardo, talvolta ostico.
«Ma in questo periodo così difficile e preoccupante – scrivono Andrea ed Ettore Chirici –, il “Quartiere Latino” nel piccolo del locale e nel piccolo di questa cittadina rappresenta un luogo di incontro, scambio e conoscenza esattamente all’antitesi di quanto accade nello scontro fondamentalista.
Un’offerta culturale che ha costruito un’identità e realizzato nel tempo una ricca e variegata offerta, senza aiuti istituzionali e valorizzando il proprio luogo: un esempio da seguire invece di sterili discussioni sull’organizzazione dell’offerta culturale».
«Perciò cogliamo l’occasione per dedicargli il miglior augurio che conosciamo: madadayo, non ancora (titolo dell’ultimo film di A. Kurosawa e frase propiziatoria giapponese il giorno del proprio compleanno)».