GROSSETO – Confesercenti contro le sagre. L’associazione di categoria critica soprattutto la moltiplicazione di eventi che in estate spuntano in tutta la provincia di Grosseto.
«È tornata l’estate e sono ripartite, come ogni anno, le sagre: giorni e giorni in cui paesi e frazioni e campi sportivi si riempiono di ogni forma di somministrazione. Ogni attenzione fatta per consentire quelle sagre che hanno una ragione per essere svolte in quanto legate alla storia di un territorio o ad un prodotto tipico è divenuta vana per l’eccessiva diffusione di questi ristoranti a cielo aperto, che si configurano ormai dei competitor sleali della ristorazione tradizionale. Un settore, quest’ultimo, che ha contribuito davvero a valorizzare questo territorio, le sue produzioni agro-alimentari, creando in quanto imprese occupazione».
«Sono anni che la nostra associazione si prodiga in sforzi concertativi con le Amministrazioni Comunali per arrivare a definire una regolamentazione che porti ad un accettabile equilibrio anche attraverso la qualificazione di quelle sagre che potrebbero avere ragione di essere svolte con l’integrazione della ristorazione locale. Purtroppo però, solo in pochissimi Comuni si è addivenuti all’approvazione di un regolamento, ed in pochi di questi casi tale regolamentazione è da considerarsi soddisfacente rispetto alla soluzione delle problematiche poste dalla nostra categoria».
«Auspichiamo che, nel percorso di revisione del codice del commercio della Regione Toscana si individuino le necessarie limitazioni. E’ il momento di vedere concreti cambiamenti che soltanto le amministrazioni locali possono garantire. Il comparto della ristorazione così come tutto il comparto del commercio e dell’impresa tutta sta cercando di resistere ad una crisi che non ha precedenti: non c’è più spazio se non quello di rivendicare la possibilità di svolgere il ruolo imprenditoriale nella più assoluta certezza delle regole correttezza della loro osservanza che alle sagre sfuggono quasi completamente».