ALBERESE – Il Consiglio direttivo del Parco della Maremma ha chiuso il suo mandato approvando tutto il pacchetto per dare avvio al Marchio del Parco della Maremma che potrà ora seguire l’iter previsto per la registrazione. Il Consiglio ha dato infatti via libera al Regolamento, ai disciplinari specifici per le singole categorie e al logo con cui le aziende che sono all’interno dell’area protetta e dell’area contigua che vorranno aderire, potranno fregiare i propri prodotti o i servizi erogati. Un progetto di grande rilevanza su cui il Consiglio ha lavorato con determinazione nel corso di questo mandato, ormai giunto al termine, e che potrà rappresentare uno strumento importante per lo sviluppo economico delle aziende che operano nel Parco. Un percorso partecipato, delineato attraverso riunioni e forum con i diversi portatori d’interesse, per discutere nello specifico il regolamento e i disciplinari e che ha portato ad un pacchetto condiviso ed accolto con molto favore dalle aziende e dalle associazioni di categoria economica.
Il marchio Parco della Maremma è un marchio collettivo di qualità che sarà concesso dall’Ente, agli operatori economici e agli altri soggetti che, con le proprie attività, intendono valorizzare il territorio dell’area protetta e dell’area contigua, perseguendo ed incentivando lo sviluppo ed il potenziamento del sistema agricolo e produttivo, e valorizzando contestualmente il territorio tramite il perseguimento di politiche inerenti l’economia ed il turismo sostenibile. Gli obiettivi che l’Ente Parco regionale della Maremma intende conseguire con la concessione del Marchio del Parco sono tesi a promuovere la tutela e la qualità dell’ambiente attraverso il miglioramento delle prestazioni ambientali dei processi produttivi che vi sono svolti. il Marchio Parco sarà anche uno strumento per rafforzare il tessuto economico e produttivo ed il punto di partenza per coordinare e integrare tra di loro le diverse filiere economiche (turismo, produzione e trasformazione dei prodotti agroalimentari, artigianato, servizi di educazione ambientale) e tra queste e le attività svolte dall’Ente parco, così da creare un’immagine unitaria del territorio da proporre come meta turistica di eccellenza basata sui principi della qualità e della sostenibilità.
Per ottenere il marchio Parco le aziende dovranno seguire un regolamento generale e disciplinari specifici per le diverse filiere e sottoporsi successivamente alle verifiche periodiche.
«Il marchio Parco è un progetto cui questo Consiglio ha tenuto molto – spiega la presidente del Parco della Maremma, Lucia Venturi -, perché siamo convinti che possa essere uno strumento utile per elevare il livello di qualità delle aziende del territorio ed avere un valore aggiunto in termini di maggiore competitività. Aver raggiunto un progetto unitario e condiviso che lega maggiormente il Parco e le attività produttive che operano all’interno dell’area protetta e contigua è inoltre un bel segnale di maturità e di coesione sul territorio che premia il lavoro svolto in questi anni».
Il Marchio Parco, che è suddiviso – in base alle diverse categorie cui è destinato – in Agro (per i prodotti di origine vegetale ed animale non biologici), Agro Bio (per i prodotti biologici) e Servizi (per attività inerenti il turismo, l’artigianato, il commercio e la fruizione) dovrà ora essere registrato secondo quanto previsto dal Codice di Proprietà Industriale (CPI) presso la Camera di Commercio per poi diventare a tutti gli effetti operativo.