TALAMONE – Da perla della Maremma del sud a discarica a cielo aperto “del diportista” del fine settimana. E’ iniziata male la stagione turistica estiva nel porto di Talamone dove, già da qualche week-end, fanno brutta mostra di se alcuni cumuli di spazzatura, sacchetti e cartoni, posizionati in corrispondenza dei cestini dell’arredo pubblico urbano che si trovano sul lungomare garibaldino.
Due postazioni che inorridiscono tutti i passanti, le quali rischiano di dare una brutta e distorta immagine di quello che potrebbe essere un vero e proprio gioiello della Costa d’Argento, oltre a far arrabbiare anche gli abitanti del paese che non riescono a capire come mai, all’interno dell’area portuale, non possa essere previsto nemmeno un cassonetto.
Si proprio così, attualmente il porto di Talamone non ha nemmeno un punto di raccolta dei rifiuti pubblico al suo interno e, per gettare sia la differenziata che la indifferenziata, si deve arrivare all’uscita del paese dove è localizzata, in maniera oltremodo pericolosa, una fila di otto cassonetti. C’è da dire che questa scelta logistica, fatta nel recente passato, non giustifica l’inciviltà di coloro che gettano la spazzatura ai piedi dei cestini pubblici, gonfiando di ora in ora il cumulo che fino al lunedì mattina non viene poi svuotato, anche se ci troviamo in un porto turistico dove un minimo di servizi sarebbe auspicabile.
Tra l’altro, la scelta di posizionare i bidoni che in precedenza erano nel porto proprio all’uscita del paese, ha anche degli evidenti limiti di sicurezza dovuti al fatto che si trovano in un punto a due corsie strette, non vicini ai parcheggi, e dove chi scende da un‘auto per gettare la spazzatura rischia di essere investito o di creare un ingorgo agli altri veicoli passanti. Senza contare i tempi di attesa, per le auto di uscita dal paese, quando viene effettuato lo svuotamento da parte dei camion di Sei Toscana che si devono fermare per alcuni minuti in un punto dove c’è la striscia continua.