GROSSETO – Interessante, partecipato e davvero ben congeniato l’incontro dal titolo “Cereali: una risorsa da gestire” organizzato da Ocrim presso la Tenuta il Cicalino a Massa Marittima. “Come Coldiretti Grosseto siamo stati ben lieti di collaborare nell’organizzazione dell’evento. – ha detto Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – Una riunione importante per fare il punto circa problematiche come le contaminazioni dei cereali, sulla gestione di queste criticità nella filiera, nei processi di pulizia e selezione del cereale ed ancora nelle nuove tendenze nel trattamento dei cereali, per lo stoccaggio, l’essicazione del mais senza trascurare l’automazione e le lavorazioni alternative e le esperienze internazionali. Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bonifiche Ferraresi, ha rimarcato il ruolo di Bonifiche Ferraresi nel panorama legato anche a quello che rappresenta il segmento del comparto cerealicolo”.
“La distintività delle produzioni di un territorio rappresenta una delle chiavi di volta degli assetti di sviluppo dell’agricoltura – ha sottolineato ancora Renna che con il presidente Marco Bruni ha preso parte all’iniziativa. – Come Coldiretti, quale forza amica del Paese, intendiamo anche nel settore cerealicolo tutelare il reddito delle nostre imprese. Dobbiamo valorizzare il grano locale e intraprendere le azioni tese a salvaguardare l’intera filiera”. All’incontro è stato presente il segretario nazionale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo che ha concluso la prima parte dei lavori. Coldiretti, anche per il grano segnala da tempo, ormai, la mancanza di trasparenza sull’etichetta. Qualche mese fa, al porto di Bari, sono arrivate navi provenienti da Regno Unito, Canada e Panama. Proprio nel grano trasportato in quest’ultima, il Corpo Forestale ha rilevato la presenza di aflatossine, tra le sostanze più cancerogene esistenti. Se è contaminato il grano lo sono anche pane e pasta. Periodi di navigazione lunga e mancanza di indicazione sull’etichetta circa l’origine. Da luglio 2015 a febbraio 2016 al porto di Bari è stato scaricato un milione di tonnellate di grano. E’ arrivato da Canada, Turchia, Argentina, Singapore, Hong Kong, Marocco, Olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso passa da porti inglesi, francesi, da Malta e Gibilterra. E tutto ciò non accade solo a Bari: navi cariche di grano duro arrivano a Napoli, Ravenna, Palermo e in altre città. Il motivo è semplice. Vanno controllati i vari passaggi della filiera. Coldiretti intende porre in essere un percorso virtuoso basato sul prodotto locale, rintracciabile, remunerato in modo adeguato per i produttori che dia tranquillità ai consumatori. Obiettivo ambizioso ma raggiungibile con le adeguate sinergie e adeguata attenzione di tutti . Nessuno escluso.