GROSSETO – Passaggio al vertice per Confagricoltura Grosseto. Attilio Tocchi succede ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna nel ruolo di presidente, dopo che quest’ultimo aveva rassegnato le dimissioni nel maggio scorso. Così il consiglio, preso atto di questa volontà, nella riunione del 17 maggio ha eletto all’unanimità Tocchi, uno dei suoi tre vicepresidenti, nonché responsabile provinciale e regionale della sezione Zootecnia.
Il neo presidente, 42 anni sposato e con due figli, è uomo di grande esperienza nel settore, nonché imprenditore di altissimo livello, produttore e allevatore, contitolare dell’azienda di famiglia eccellenza italiana tra le più qualificate e apprezzate e livello mondiale nel settore allevatoriale della frisona. Ricordiamo i grandi riconoscimenti che “Toc Farm” ha riportato a livello nazionale e mondiale, con i due titoli tricolori, uno continentale e due iridati con Amyly e Pamy e con il toro Goldsun, riproduttore al top delle classifiche mondiali. Tocchi è anche membro del Corpo Consultivo degli esperti, l’organo tecnico della associazione nazionale allevatori frisona italiana ove ricopre il ruolo di giudice europeo.
Oltre all’attività sindacale e imprenditoriale il neo presidente è impegnato nel mondo della cooperazione con la vicepresidenza del Consorzio Cooperativo dei Produttori del Latte Maremma. Tutta Confagricoltura Grosseto, nel ringraziare il presidente uscente Antonfrancesco Vivarelli Colonna per il grande lavoro svolto a sostegno dell’associazione e dei soci e per le grandi battaglie condotte con intelligenza, impegno e dedizione, vuole sottolineare l’assunzione di responsabilità affrontata con maturità da Tocchi. A lui l’associazione si affida per affrontare sfide difficili, per vincere le quali occorre una spinta propulsiva e una strategia che solo uomini di esperienza come lui possono assicurare.
“Per prima cosa voglio complimentarmi con Antonfrancesco – esordisce il neo presidente – per il riconoscimento che ha ottenuto e per quanto sono convinto saprà fare anche come sindaco di Grosseto. Vorrò lavorare nella continuità di chi mi ha preceduto che ringrazio come socio, come membro della segreteria di presidenza e anche come amico per quello che ha fatto per la nostra associazione. Un grandissimo uomo e un altrettanto valido presidente. Con lui ho condiviso battaglie campali come quella sull’Imu agricola, sulla Pac o sugli attacchi dei predatori che stanno letteralmente desertificando il settore zootecnico maremmano. Come non ricordare la durissima guerra per l’ottenimento degli indennizzi per gli eventi atmosferici o ancora il piano paesaggistico regionale, o gli importanti Pif, i piani integrati di filiera”.
Tocchi parla poi della sua idea di futuro. “Come il contadino che durante la semina ripercorre le tracce sul terreno scavate dall’aratro vorrò spargere il seme dell’aggregazione che, oltre alla cooperazione e all’associazionismo, oggi può contare su quel formidabile strumento che sono le reti d’impresa, elementi duttili e scollegate dai singoli programmi aziendali. Siamo un sindacato sempre e solo dalla parte delle imprese, con le quali intraprendere un percorso in cui guardare al mercato, proprio come fanno gli imprenditori e al contempo puntare ad una associazione di sviluppo, frutto di nuove competenze, in cui la rappresentanza collettiva e i servizi personalizzati si ricompongono in un posizionamento avanzato con consulenze nei contratti di rete d’impresa, nello sviluppo di progettualità collegata al PSR, nell’aiuto all’internazionalizzazione, nella profilazione di servizi assicurativi e creditizi su misura. Oggi è fondamentale costruire rapporti di filiera agroalimentare su nuove basi e con obiettivi univoci. Il presidente Tocchi ribadisce di volere un sindacato in cui le parole d’ordine siano agilità ed efficienza e in cui la comunicazione tra i vari uffici ed aree sia permanente e dunque produttiva”.
“Adesso – conclude – dobbiamo consolidarci come modello di sindacato dell’imprenditoria agricola capace di dare risposte per progettare il futuro e divenire incubatore di idee, grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, a servizio di una agricoltura sempre più sostenibile, interconnessa e innovativa.”