In venti hanno raccolto l’invito lanciato su internet
Esperimento riuscito e i volontari diventano protagonisti
Si pensa ad un comitato permanente
di Annalisa Mastellone
Bagno di Gavorrano – Sabato scorso più di una ventina di gavorranesi si sono trasformati in ranger per la “giornata delle pulizie” del parco di Bagno. L’iniziativa era stata lanciata, circa un mese fa, da Simone Pazzaglia (foto a destra), giovane padre e scrittore gavorranese, con l’intento di provare a formare un gruppo di volenterosi cittadini che autogestiscano e curino lo storico e amatissimo parco «per far capire all’amministrazione, gravata da pesanti tagli economici, che la comunità c’è ed è pronta a collaborare per non lasciare nell’incuria uno spazio pubblico così importante, dove i gavorranesi, grandi e piccoli, possano continuare a ritrovarsi e raccontarsi. E per creare un momento di discussione, anche virtuale, per dialogare con l’Amministrazione su come migliorare il parco, diventato negli anni un importante punto di aggregazione per tantissimi gavorranesi: qui si ritrovano bimbi, famiglie e ragazzi, non solo di Bagno, ma anche delle altre frazioni».
Così, alle 18:30 di sabato, armati di guanti, ramazza, paletta e sacchetti, i “volontari” insieme ai propri figli hanno levato erbacce e rifiuti in giro per la pineta e all’interno della struttura, che in meno di un’ora è ritornata di nuovo pulita.
Tra i ranger c’era anche il sindaco Massimo Borghi, che aveva da subito accolto la proposta di Pazzaglia con interesse ed attenzione, promettendo l’impegno dell’Amministrazione a cercare le risorse disponibili per la salvaguardia del parco con un progetto più ampio, annunciato di recente dall’assessore alle Attività produttive Daniele Tonini, che già da tempo sta lavorando a un bando, a costo zero per il Comune, che coinvolge la cura di tutto il verde pubblico cittadino, «permettendo – ha spiegato Tonini – a coloro che vogliono farsi pubblicità di mantenere pulito un giardino installandovi poi un cartello promozionale dell’azienda che lo ha curato. Così si dà una risposta al verde pubblico e alla necessità di far conoscere ai cittadini ed ai turisti quali sono le attività produttive gavorranesi».
«Stiamo ragionando – ha dichiarato il primo cittadino alla stampa – sull’approvazione di un regolamento, come ha fatto la Provincia di Grosseto, per consentire alle aziende florovivaistiche e a quelle che sono interessate di poter sponsorizzare i nostri spazi verdi, facendoci così pubblicità e tenendoli, in cambio, puliti. Ormai è quindici anni che i Comuni come quello di Gavorrano non hanno più la possibilità di mettere dei custodi nei parchi, e garantire questo servizio costerebbe alla comunità una cifra incredibile. Purtroppo il problema è sociale: atti di inciviltà e vandalismo continui contro la cosa pubblica, che non viene più sentita come “nostra”, sono ormai diventati la norma, e non considerati sbagliati dall’opinione pubblica. Non c’è più, come in passato, la vigilanza fatta dalla comunità sui luoghi pubblici, e non c’era bisogno dei vigili urbani per far rispettare spazi come questo».
Ci saranno altre ‘giornate delle pulizie’, ha detto Pazzaglia soddisfatto per l’esito dell’iniziativa, che si ripeterà simbolicamente tre o quattro volte l’anno, col sostegno di quanti vi hanno partecipato sabato scorso, e che hanno già rinnovato la propria adesione alle future iniziative. «Sono convinta – ha commentato una residente –che idee del genere non solo sono di aiuto all’Amministrazione, in difficoltà economica per garantire il decoro del nostro paese, ma anche un’occasione per la comunità di incontrarsi, conoscersi e raccontarsi all’interno di luoghi di aggregazione come il nostro storico e amato parco».
A fare le pulizie del parco c’era anche il consigliere ed ex capogruppo di maggioranza Andrea Biondi, esponente di Sinistra ecologia e libertà, che ha partecipato con molto piacere a «questa iniziativa lodevole – ha sottolineato – perché capace di lanciare un segnale positivo nei confronti di tutta la comunità, contro il degrado, e per una cittadinanza attiva che veda gli stessi gavorranesi protagonisti nella difesa della propria comunità, mettendo in campo impegno, amicizia e cooperazione. Valori ormai divenuti merce rara».
Ed ha lanciato la sua proposta. «Sarebbe un peccato a mio avviso che da tale iniziativa non si prendesse spunto per la costituzione di un comitato permanente di cittadini, che autonomamente e liberamente decida di organizzare semplici iniziative, o semplici dibattiti per avere un dialogo diretto con l’Amministrazione Comunale, come consigliere comunale ne sento e ne vedo l’esigenza. Già in passato, quando rivestivo il ruolo di capogruppo per il Centrosinistra Gavorrano, mi sono espresso verso tale direzione. Lo ritorno a fare oggi perché ritengo fondamentale raccogliere quello che si muove al di fuori del recinto (sempre più stretto) dei partiti, per stimolare il confronto, scambiare esperienze e idee, mettere in moto una discussione su temi vissuti e sentiti da vicino, alla ricerca di soluzioni creative per risolvere le problematicità che il territorio presenta, smarcandosi dalla regole che vede il cittadino relegato al ruolo di spettatore, una via di fuga rispetto ai luoghi tradizionali della politica. Purtroppo vi è una chiara situazione finanziaria critica in cui vertono le Istituzioni locali oggi, Comune di Gavorrano incluso, che non permette sempre di reperire le risorse necessarie per un’azione amministrativa incisiva, quindi in quanto cittadini abbiamo due strade percorribili: lamentarci rimanendo immobili, oppure lamentarci, ma scegliendo la via della cittadinanza attiva. Io sono per la seconda soluzione!».