GROSSETO – Sala stampa che trasuda amarezza a fine gara. L’Olbia ha vinto senza colpo ferire e il Grosseto si ritrova inaspettatamente a terra. Non che i playoff garantissero certezze di un ritorno tra i professionisti, però rappresentavano una sorta di grimaldello della speranza, prima di avviare tutte le pratiche necessarie all’eventuale ripescaggio.
Così non è stato e prima ancora di capire cosa succederà nell’imminente futuro del Grifone c’è da comprendere il perché di una prestazione così sotto tono da parte dei biancorossi, apparsi sgonfi e a tratti assenti nel momento topico della stagione. «Sono d’accordo nel dire che è stata una gara decisa dagli episodi. Avevamo raddrizzato il match e subito dopo abbiamo sprecato l’opportunità del 2-1 – spiega Nevio Orlandi -. Le difficoltà sono iniziate dopo il secondo svantaggio, anche dal punto di vista mentale, per come abbiamo incassato la rete. Prendiamo atto di ciò che il campo ha detto. Avevamo un obiettivo e l’abbiamo fallito».
Quasi in lacrime Francesco Di Gennaro, capitano in quest’ultima stagione del Grifone e giocatore che non si è mai tirato indietro mettendoci sempre la faccia:«Non abbiamo giocato da Grosseto, e loro hanno meritato la vittoria. Il gol preso direttamente da angolo ci ha tagliato le gambe, mentalmente ci ha tirato fuori dalla partita. Faccio i complimenti alla nostra squadra per la stagione, ma soprattuto agli avversari per la gara di oggi. E’ una sconfitta dura per noi, ma il pallone ha un’anima e in quella porta oggi non c’è voluto entrare, semplicemente perché non lo meritavamo».
Piuttosto scosso e a tratti incredulo anche Pietro Zotti che fatica a trovare le parole: «Non riesco a digerire questa sconfitta – ammette -. Complimenti all’Olbia, forse potevamo fare di più negli ultimi 20 minuti, lo dovevamo ai nostri tifosi». Lentamente scorrono i titoli di coda, su una sconfitta ineccepibile, quanto imprevista. L’amarezza resta nell’aria, difficile scrollarsi di dosso queste sensazioni di un capolinea arrivato per molti.