GROSSETO – Si celebra oggi la giornata internazionale contro l’omofobia. Anche a Grosseto l’associaizone Arcigay è impegnata a cirocrdare questa ricorrenza.
«La ricordiamo – scrivono dall’Arcigay – perché quanto mai è necessario in questa data denunciare quelli che sono stati gli atti di omofobia, bifobia , transfobia dei quali sono state vittime persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender ed intersessuali anche nelle nostre realtà di provincia».
Anche nel Territorio grossetano, come testimoniato dal Comitato Territoriale Arcigay Leonardo Da Vinci, si sono susseguite negli anni “denunce silenziose” di molte persone che hanno subito azioni e atteggiamenti che hanno loro causato sofferenze, paure e isolamento sociale. Persone che nella maggioranza dei casi celando a se stesse le loro identità, hanno cercato di tutelarsi e tutelare le vite delle persone a loro care a discapito del loro sereno vivere quotidiano.
Dal 2015 sino ad oggi in Maremma abbiamo però anche verificato la volontà di molte e molti di non voler più nascondere l’omofobia, la bifobia e la transfobia subita nei loro personali ambienti di vita, come ci testimonia una denuncia fatta attraverso la stampa nel mese di Marzo 2016 dopo che una coppia di ragazzi di Orbetello aveva visto imbrattare le vetrine ed i muri del loro negozio con scritte omofobiche.
«A far seguito dalla commemorazione di questa giornata – come ci tiene a sottolineare il Presidente del Comitato territoriale Arcigay Grosseto Maurizio Tondi – ci impegniamo innanzitutto noi attivisti LGBTI a ricordare le vittime dell’omofobia, bifobia e transfobia, persone che hanno subito violenza psico-fisica ma anche quella autoindotta e conosciuta come -omofobia interiorizzata- subita da chi non è aiutato a comprendere il sereno svolgimento della propria vita arricchito dal suo orientamento sessuale, oppure dalla sua identità di genere, tale atteggiamento spesso colpisce le categorie più deboli della popolazione e cioè anziani e giovani generazioni a volte con conseguenze drammatiche come ci testimoniano i dati nazionali relativi ai suicidi per omofobia subita o interiorizzata” .
Il Comitato Territoriale Arcigay di Grosseto sempre attraverso le parole del suo Presidente ribadisce : «Auspichiamo che nel prossimo futuro anche nella Città di Grosseto e nei centri della sua Provincia la Società Civile, rappresentata da singole, singoli, coppie e famiglie, il mondo dell’Associazionismo, le Istituzioni Territoriali, gli Enti Locali, le Aziende Pubbliche e Private e la politica locale accolgano e si facciano garanti delle iniziative culturali, sociali, di informazione e formazione necessarie ad abbattere stereotipi, tabù e fattori discriminanti e che questi propositi non si esauriscano in questa giornata o nella settimana delle iniziative contro omo-bi-transobia, ma che invece divengano strumento attuativo a livello Locale tutto l’anno».
La storia – Il 17 Maggio del 1990 l’omosessualità veniva cancellata dall’Organizzazione Mondiale della Salute dalla lista delle malattie mentali, da quella data molte sono le Nazioni che si sono impegnate culturalmente, socialmente e politicamente a contrastare gli atti di omofobia contro le persone omosessuali, il 17 Maggio del 2004 si celebrò per la prima volta la “Giornata Internazionale contro l’Omofobia” promossa dall’Unione Europea.
Nel 2007 L’Unione Europea istituisce ufficialmente questa data da ricordare su tutto il Territorio dell’Unione.
Nel 2009 la campagna internazionale viene incentrata soprattutto a ricordare gli atti di odio, di ostilità di violenza subiti dalle persone Transgender divenendo così la Giornata Internazionale di contrasto ad Omofobia e Transfobia (IDAHO acronimo di International Day Against Homophobia and Transphobia ).
Oggi nel 2016 ricordiamo La Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia)
La ricordiamo perché quanto mai è necessario in questa data denunciare quelli che sono stati gli atti di omofobia, bifobia , transfobia dei quali sono state vittime persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender ed intersessuali anche nelle nostre realtà di provincia.
Purtroppo anche nel Territorio grossetano, come testimoniato dal Comitato Territoriale Arcigay Leonardo Da Vinci, si sono susseguite negli anni “denunce silenziose” di molte persone che hanno subito azioni e atteggiamenti che hanno loro causato sofferenze, paure e isolamento sociale. Persone che nella maggioranza dei casi celando a se stesse le loro identità, hanno cercato di tutelarsi e tutelare le vite delle persone a loro care a discapito del loro sereno vivere quotidiano.
Dal 2015 sino ad oggi , sul nostro territorio abbiamo però anche verificato la volontà di molte e molti di non voler più nascondere l’omofobia, la bifobia e la transfobia subita nei loro personali ambienti di vita, come ci testimonia una denuncia fatta attraverso la stampa nel mese di Marzo 2016 dopo che una coppia di ragazzi di Orbetello aveva visto imbrattare le vetrine ed i muri del loro negozio con scritte omofobiche.
“A far seguito dalla commemorazione di questa giornata – come ci tiene a sottolineare il Presidente del Comitato territoriale Arcigay Grosseto Maurizio Tondi – ci impegniamo innanzitutto noi attivisti LGBTI a ricordare le vittime dell’omofobia, bifobia e transfobia, persone che hanno subito violenza psico-fisica ma anche quella autoindotta e conosciuta come -omofobia interiorizzata- subita da chi non è aiutato a comprendere il sereno svolgimento della propria vita arricchito dal suo orientamento sessuale, oppure dalla sua identità di genere, tale atteggiamento spesso colpisce le categorie più deboli della popolazione e cioè anziani e giovani generazioni a volte con conseguenze drammatiche come ci testimoniano i dati nazionali relativi ai suicidi per omofobia subita o interiorizzata” .
Il Comitato Territoriale Arcigay di Grosseto sempre attraverso le parole del suo Presidente ribadisce : “Auspichiamo che nel prossimo futuro anche nella Città di Grosseto e nei centri della sua Provincia la Società Civile, rappresentata da singole, singoli, coppie e famiglie, il mondo dell’Associazionismo, le Istituzioni Territoriali, gli Enti Locali, le Aziende Pubbliche e Private e la politica locale accolgano e si facciano garanti delle iniziative culturali, sociali, di informazione e formazione necessarie ad abbattere stereotipi, tabù e fattori discriminanti e che questi propositi non si esauriscano in questa giornata o nella settimana delle iniziative contro omo-bi-transobia, ma che invece divengano strumento attuativo a livello Locale tutto l’anno .”