GROSSETO – Il tema della sicurezza è uno di quelli che animano maggiormente la campagna elettorale. Massimo Felicioni, candidato a sindaco per la civica Grosseto Oggi per Domani, affronta la questione da varie angolazioni, facendo leva su tre esponenti inseriti nella sua lista e impegnati quotidianamente nel settore.
«Per noi diventa importante l’approccio alla tranquillità del cittadino e per questo abbiamo pensato di strutturarci in modo che ognuno possa dare il proprio contributo – spiega subito Massimo Felicioni. – Sono per una sicurezza partecipata e se diventerò sindaco imposterò il progetto sul decreto città sicure, con una sinergia decisa tra prefettura e primo cittadino. Occorre seminare e mettete in rete il ragionamento comune per affrontare e gestire la situazione».
Felicioni entra nel dettaglio: «Serve innanzi tutto la presenza in città e nelle frazioni delle forze dell’ordine, per questo nel nostro progetto sono stati inseriti i vigili di quartiere che controlleranno le zone di competenza a piedi e in bicicletta. Saranno forze nuove, ma al tempo stesso rivedremo anche la dotazione delle attuali disponibilità. Il comandante della Polizia municipale, Felice Carullo, deve sapere sin da ora che dovrà fare i conti con me, senza ostruzionismo come avvenuto nel caso della pedonalizzazione del centro storico, quando respinse la richiesta di alcuni consiglieri sull’impiego della municipale. Il cittadino deve sapere che su questo tema ci siamo in maniera concreta e non populista».
Il candidato a sindaco allarga poi gli orizzonti partecipativi: «Vogliamo rapportarci con i rappresentanti delle varie comunità straniere di Grosseto. Riteniamo fondamentale gestire la questione con chi abita Grosseto e con le varie etnie. Pretendiamo collaborazione da loro – dice con tono deciso Felicioni -. Ho detto pretendiamo perché a casa mia serve rispetto, ma serve anche inclusione e una collaborazione da parte di tutti».
L’obiettivo si sposta sul centro cittadino, ma anche sulle zone periferiche come le frazioni o la campagna, troppo spesso dimenticata in fatto di sicurezza: «Per le mura, chiederemo l’utilizzo della polizia a cavallo, con richiesta aggiuntiva dei volontari come sostegno al monitoraggio della zona – aggiunge Felicioni -. Non vogliamo la militarizzazione della città, ma solo una presenza che tranquillizzi, con una collaborazione da parte di tutti. Vogliamo una città partecipata. Nelle campagne non c’è nessun interesse e nessun presidio, il nostro impegno sarà quello di esserci, magari collaborando con l’esercito, in modo da avere una presenza che ci aiuti a supportare le persone che abitano in zone periferiche. Non vogliamo una città modello “Grande Fratello”, siamo contro l’eccessivo uso delle telecamere, ma favorevoli alla presenza di forze dell’ordine».
In tal senso, preziosa potrebbe rivelarsi la collaborazione con i militari del Savoia, di cui anche Daniele Bartolucci, candidato al consiglio comunale, fa parte: «Abbiamo un personale altamente qualificato – dice -, dotato di grande padronanza e autocontrollo. Attraverso il loro impiego è possibile fare un controllo capillare anche sulle zone periferiche. Vi posso assicurare che in tre mesi si vedrebbero subito i risultati, perché sono tutte persone che avrebbero un vantaggio importante: la conoscenza del territorio e delle persone. L’idea è anche quella di puntare sulle nuove tecnologie, come un’applicazione che permetta di interagire con una centrale di controllo, inviare foto con dati geolocalizzati e determinanti per un pronto intervento. E’ importante interagire con tutti, formando una catena unita fatta di coesione».
Proprio su una catena che non presenta anelli deboli, punta Franco Nencini, altro candidato per la civica di Felicioni sindaco: «Crediamo in un Comune fortemente informatizzato, con tutte le forze di polizia che interagiscono, compresa la polizia privata – spiega -. Pattuglieremo il territorio anche a piedi, perché vogliamo che i cittadini si sentano al sicuro, che non abbiamo timore ad uscire di casa. L’unico nostro intento è quello di rendere questa città tranquilla e ci possiamo arrivare con una maggiore presenza sul territorio, unita a una forte collaborazione».
Un problema, quello della sicurezza da ritrovare, che riguarda anche le generazioni future, come illustra Dante Rodi, insegnante di arti marziali e candidato con Grosseto Oggi per Domani: «Occorre puntare anche sulle nuove generazioni e su valori importanti che si basano su rispetto, collaborazione, educazione. Dobbiamo pensare che con questi valori avremo anche futuri cittadini migliori, perché c’è da recuperare un po’ di terreno dal punto di vista sociale».
Non manca poi la stilettata finale agli altri candidati a sindaco: «Non c’è niente da inventare come sostiene il Movimento 5 Stelle, perché solo con noi la partecipazione diventa veramente attiva. Torniamo un secondo indietro e usiamo ciò che già esisteva. A livello di strumenti è fondamentale che il sindaco abbia possibilità di fare ordinanze e la forza per farle rispettare. In questo clima rischia di vincere Vivarelli Colonna, non per capacità, ma perché rappresenta solo il malumore della gente. E questo è molto pericoloso».