di Giulio Gasperini
CALDANA – Adesso anche la città congolese di Uvira, sulle rive del Lago Tanganica e a pochi chilometri dal confine con il Burundi, in uno degli angoli più poveri del mondo, vedrà concretarsi la generosità del dottor Mario Maiani (nella foto). Il benefattore caldanese, infatti, che ha già finanziato la costruzione di ospedali in Bolivia, Nigeria, Perù e che sta per vederne inaugurato, a fine 2012, uno in Etiopia, ha da poco stretto un accordo con la Fondazione AVSI di Milano per la realizzazione di un centro sanitario che dovrebbe servire una popolazione di 20.000 abitanti, offrendo 20 posti letto per le madri e i loro bambini, e vari servizi, dal pronto soccorso a una foresteria per l’ospitalità dei volontari.
Gli incontri tra i dirigenti dell’AVSI e Mario Maiani si sono tenuti in Caldana, all’oscuro da qualsiasi fonte di informazione ufficiale, confermando il carattere schivo e incurante di lodi e riconoscimenti pubblici che il professore caldanese ha sempre mantenuto, nei suoi vari progetti e nella realizzazione delle proprie opere di bene, ognuna delle quali è stata dedicata a un membro della sua famiglia (a cominciare dall’ospedale “Selene Maiani” di Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, per finire alla residenza socio-sanitaria finanziata e costruita alle Basse di Caldana, intitolata al babbo Angelo Maiani). L’apertura dell’ospedale in Congo, realizzato dal Maiani in collaborazione con l’ingegnere di Roccastrada, il dottor Mario Amerini, è prevista per la fine del 2013. Chissà, in futuro, quale altra terra potrà beneficiare dell’inesauribile e disinteressata generosità del professore.