FOLLONICA – «Nessun problema in vista sull’approvazione dei bilanci comunali; come sempre Follonica non solo ha un bilancio in ordine, ma da sempre mette come fiore all’occhiello la capacità di essere puntuale e completa sia nella forma che nella sostanza». A rispondere alle accuse del consigliere comunale di Forza Italia Daniele Pizzichi è Gesuè Ariganello capogruppo Pd in consiglio comunale.
«Anche quest’anno, nonostante le grandi difficoltà, siamo riusciti a mantenere tutti i servizi ai cittadini (e in molti casi a migliorarli) abbassando, seppur in quantità minima, la tassa sui rifiuti – prosegue Ariganello -. Quest’anno, come per altro segnalato da una lettera alle prefetture del presidente di Anci nazionale Fassino, la concomitanza di diversi adempimenti contabili ha obbligato a chiedere uno slittamento dell’approvazione del bilancio preventivo per un semplice motivo tecnico, un problema fra l’altro condiviso dalla stragrande maggioranza dei Comuni».
«Per quanto riguarda la battuta “sull’immobilismo dell’amministrazione” parlano per noi gli investimenti fatti e la straordinaria capacità, nonostante un periodo di forte crisi e la stretta del patto di stabilità, di reperire risorse da bandi Europei, Nazionali e Regionali come nessun altro Comune in Toscana, per offrire ai cittadini una città che cresce e si migliora». Continua il rappresentante Pd.
«Senza voler ricordare il Parco Centrale di recente inaugurazione, il recupero del teatro, della fonderia Leopolda, le barriere soffolte etc. possiamo annoverare, ultimi in ordine di tempo, i dieci milioni di finanziamento per il nuovo polo scolastico, i finanziamenti per la messa in sicurezza di via Amendola, il progetto di rinnovamento del tetto del palazzetto Armeni, tralasciando altri finanziamenti per opere più piccole ma altrettanto importanti sparse in varie zone della città. Questo per il Partito Democratico è fare politica con serietà e rispetto per i cittadini – conclude il segretario Pd -, questo è saper governare guardando al futuro ma tenendo a mente il nostro passato; a noi la memoria di Berlinguer, ad altri le sceneggiate da avanspettacolo».