FIRENZE – Una sorveglianza sanitaria e un percorso clinico specifico per gli ex esposti all’amianto e lo sviluppo di linee di indirizzo per la sorveglianza sanitaria di ex esposti ad altri cancerogeni occupazionali. Lo prevede una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, che destina per questo 1.134.000 euro nel triennio 2016-2018.
Si calcola che siano circa 5.600 in Toscana le persone che sono state esposte all’amianto per motivi professionali. A questi lavoratori (dimessi o tuttora al lavoro in aziende diverse da quelle dove sono stati in precedenza esposti), di 30-79 anni di età, la Regione offre, per i 30 anni successivi alla cessazione della lavorazione a rischio di esposizione ad amianto, un percorso di sorveglianza sanitaria organizzato e omogeneo su tutto il territorio regionale.
Tutte le prestazioni previste dal percorso – visite ed esami da ripetere periodicamente – saranno totalmente gratuite. Per questo è stato istituito un nuovo codice di esenzione, D99, esenzione per lavoratori ex esposti ad amianto, valido per tutte le prestazioni previste dal percorso: spirometrie, Rx al torace, Tc al polmone, ecc.
“La Regione Toscana da tempo è impegnata su più fronti per contrastare il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali – commenta l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Due mesi fa abbiamo varato il Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza del lavoro. In questa strategia rientra anche questo percorso che vogliamo offrire a tutti i lavoratori che sono stati esposti all’amianto. Un percorso che, com’è giusto che sia, è completamente gratuito per i cittiadini”.
Nella delibera si dà incarico all’ITT, Istituto Toscano Tumori, di ridefinire entro sei mesi i percorsi sanitari per la presa in carico, la diagnosi e la cura del mesotelioma maligno. L’assessorato istituirà un gruppo tecnico regionale per la definizione di linee di indirizzo per la sensibilizzazione dei sanitari che a vario titolo possono contribuire alla corretta e tempestiva prevenzione e diagnosi di altri tumori professionali. Le aziende sanitarie e quelle ospedaliero-universitarie dovranno recepire e attuare tutte le procedure previste. L’Ispo, Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, individuato come ente coordinatore operativo a supporto dei settori regionali competenti, delle Asl e in particolare delle Unità funzionali Pisll (Prevenzione igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro), dovrà presentare con cadenza annuale una relazione sullo stato di attuazione della sorveglianza sanitaria.
Viene inoltre costituito un Centro di documentazione regionale sull’amianto e sui suoi effetti sulla salute da sviluppare anche con la collaborazione di associazioni no profit presenti sul territorio regionale.