GROSSETO – Diminuire gli oneri di urbanizzazione, favorire il recupero e la ristrutturazione degli immobili esistenti. La ricetta del candidato sindaco del centro sinistra Lorenzo Mascagni per far ripartire la crescita del settore edilizio parte da queste basi. «Negli anni di boom – afferma Mascagni – al Comune di Grosseto entravano 10-15 milioni di oneri di urbanizzazione. Adesso non si arriva al milione di euro. Cosa può fare un’amministrazione comunale per favorire la ripresa di questo settore?».
«È illusione immaginare un ritorno all’attività edilizia come era un tempo. Bisogna puntare non sulla quantità ma sulla qualità, ristrutturando e rigenerando porzioni di città – prosegue Mascagni -, magari puntando sulla bioedilizia, e sul risparmio energetico. Come comune si dovrà semplificare i procedimenti, accorciare i tempi». Come sottolinea Mascagni queste proposte vengono dall’ascolto del territorio e delle associazione di categoria.
Si va dalla semplificazione «chi vuole investire non può trovare un ostacolo nel Comune», alla rigenerazione urbana, a incentivi per chi ristruttura. L’intento è anche quello di «ridurre i prezzi dei lotti artigianali. La gestione delle aree produttive pubbliche non può servire a fare cassa ma deve essere utilizzata per sostenere le imprese locali e attrarre nuovi investitori».
Quello su cui Mascagni vuole puntare, anche per riqualificare varie piazze della città è «sfruttare i finanziamenti esterni specie quelli europei. Che sono spesso sottoutilizzati. Per questo costituiremo un task force pubblica specializzata nel reperimento di fondi europei».
«Per combattere il degrado la città deve essere vissuta, penso ad una piazza per ogni quartiere, che non significa necessariamente farne di nuove ma recuperare riqualificare e migliorare quanto già esiste». Promette Mascagni che poi parla anche di viabilità: «L’idea di un ponte che da via Giada attraversi la ferrovia non è più pensabile, perché un intervento simile costerebbe 10 milioni di euro. Ci sono opere più realistiche che si possono realizzare come una bretella che colleghi la zona nord alal superstrada, un intervento che si può realizzare in convenzione con Anas e con un costo più contenuto di un milione di euro».