GROSSETO – Stefania Laurenti, consigliere comunale uscente, l’aveva già annunciato stamattina, ma oggi ribadisce insieme ad Andrea Cappellini la volontà di lasciare il Partito democratico.
«Non è più un partito di sinistra, non ci rappresenta più e noi non vogliamo votare Mascagni». Laurenti chiarisce così la sua posizione rispetto anche alle sollecitazioni che arrivavano da casa Pd. «Non solo rinuncio a candidarmi, ma esco dal partito e alle prossime elezioni sosterrò la lista di “Insieme, a sinistra” e il candidato a sindaco Massimo Ceciarini».
Stessa scelta anche per Andrea Cappellini, che si dimetterà da segretario del circolo Pd di Marina di Grosseto e lascerà il partito. «Io sono di sinistra e non posso votare questo Pd che fa accordi con Monica Faenzi. Per questo darò il mio contributo e aiuterò la lista “Insieme, a Sinistra”. Il Pd non guarda più alla gente, ma ad altri interessi e fa accordi elettorali come quello con Passione Grosseto che di sinistra non ha niente».
E gli “abbandoni” di partito potrebbero anche continuare. «Noi invitiamo chi si sente di sinistra a fare come noi – dicono Laurenti e Cappelini – e seguirci per sostenere “Insieme, a Sinistra”. Sappiamo già che nei prossimi giorni anche altri iscritti al Pd lasceranno».
In tema di elezioni e di liste di sinistra Stefania Laurenti ha anche annunciato che sarà lei a certificare, come consigliere comunale, le firme per la lista del Partito Comunista d’Italia con la candidatura a sindaco di Marco Barzanti.
Questa la lettera che Stefania Laurenti ha inviato al Partito:
“Cari amici, cari consiglieri, cari tutti,
quando nel 2008 ho aderito al Pd, tutto mi sarei aspettata tutto tranne ciò che si è verificato negli ultimi anni. Il Pd, da idea e concetto di convivenza che univa le varie anime progressiste del centro e della sinistra, si è inesorabilmente rivelato alla stregua Dottor Jeckill e Mr Hide.
Anzi, la mostruosità della mutazione genetica peggiora quotidianamente, e quindi non è più un partito di centro sinistra come nasce, ma si è trasformato in un centro che guarda a destra tramite l’apporto della genetica verdiniana, fino a una destra sempre più destra arrivando alla Lega. Alcuni nostri “geni politici” stanno stringendo sempre più alleanze con i nipoti ed i “fenomeni” di discendenza veronese. Questo a livello locale, nel contesto nazionale, il governo di “Renzo”, e non Renzo Piano purtroppo, sta passando di scandalo in scandalo senza lasciarsi mancar nulla: prima le banche, poi il petrolio e chissà a quando la vendita delle armi.
Dei tre grandi mali del 20° e 21° secolo, denaro, petrolio ed armi, il nostro “Renzo” ne ha già coltivati due. Però pinocchio continua a saltellare nei Boschi con la fatina degli stessi che non sa, non ha visto, non conosce.
La questione morale sollevata da Berlinguer nel lontano 1981 è sempre più attuale, e il partito che vide farsi paladino dei diritti degli ultimi e dei più deboli si sta trasformando sempre di più nel partito azienda che per 20 anni ha governato il nostro paese. Con una differenza peggiorativa fondamentale però, che le trame del genio di Arcore erano conoscibili e sotto gli occhi di tutti.
Pinocchio invece ha attuato le manovre più dure sotto l’aspetto economico; manovre mai sostenute dalla classe operaia, da quella degli impiegati e anche da quella del ceto medio degli ultimi 30 anni e ciò lo ha fatto utilizzando l’ultimo grande partito del sistema Italia.
In un rumoroso silenzio, le assicurazioni Generali sono diventate francesi, l’eni è in fase di vendita, l’enel sta per essere anch’essa svenduta, Tim oramai è gestita da un general menager francese. Però si danno 80 euro al mese in più alle famiglie bisognose.
Credo che le previsioni del bilancio dello stato dovranno essere incrementate perchè già fra un po’ riuscirà nel malcelato intento del farci diventare un paese del terzo mondo.
Ma la barbarizzazione del centro ha i suoi riflessi negativi anche a livello locale: se il capo del pesce è marcio, vuol dire che la coda è caduta da un pezzo. Il Pd e i vari Pd provinciali sono diventati soggetti asfittici e sclerotizzati, tesi a garantire unicamente se stessi, ma soprattutto le strutture, e non solo quelle politiche, ma addirittura le singole carriere umane. Il nostro attuale sindaco è 20 anni che di mestiere fa il sindaco, la stessa cosa per il nostro Consigliere Regionale, idem per alcuni nostri Assessori, stessa cosa per deputati e senatori. Ma la mestierizzazione della politica ha raggiunto anche le strutture dirigenziali dei vari enti di nomina politica, lasciando così spazio ad un malcontento che ha portato molti cittadini ed elettori a rifugiarsi in movimenti e gruppi del tutto incompetenti a far fronte a tale situazione.
La mia critica non è tanto personale, perchè “ognuno tiene famiglia” diceva qualcuno, ma è politica, perchè nel momento che questa da servizio diventa attività remunerata, non vi è più spazio per il servizio, ma solo per le ambizioni e per le retribuzioni di amici, cugini, compagni di cordata e famigli.
Il “troiaio” della politica è contenuto in questi problemi che nessuno vuol vedere perchè tutti vogliono considerarsi puri o più puri di altri, allora i consigli si interrogano sulle dimensioni delle vasche dei pesci rossi per le direttive Ue, non vedendo ad esempio lo scandalo che si va formando nella gestione del ciclo dei rifiuti Consorzio SEI Toscana.
Ci si interroga sulle tutele ed i Pedebus e non si vedono i 10 milioni di buco denunciati dal nuovo presidente di Rama Spa.
Si parla di risparmi di spesa e nessuno chiede notizie della costosa missione cinese Elife.
Ed allora in questa situazione generale, dove la politica intesa come arte e servizio non ha più la funzione per la quale nasce, io non mi ci posso riconosce. Non ho rinnovato la tessera del Partito Democratico e non intendo rinnovarla.
Per queste motivazioni dichiaro di abbandonare il Partito Democratico continuando ad impegnarmi nella politica, ma in ambienti più confacenti e simili ad i miei ideali”.