GROSSETO – Non sarà una partita come le altre e non c’entra più di tanto la classifica. Gianfranco Multineddu ha il cuore diviso a metà, tra la sua Sardegna e la Maremma. Metà stagione passata a costruire un Grosseto da primato, l’altra a tappare le falle di un Castiadas disperato che adesso ha ritrovato la speranza. Un sorta di miracolo sportivo a cui manca la ciliegina sulla torta, ovvero la permanenza in categoria dei biancoverdi.
«Siamo quinti in classifica nella seconda parte di campionato – spiega il direttore sportivo del Castiadas -, serviva un’impresa per risalire la china. Quando sono arrivato qua la squadra aveva raccolto 6 punti alla 18^ giornata. Solo un folle avrebbe accettato. Io l’ho fatto spinto dalle motivazioni e dalla vicinanza di casa. Il mare che c’è qui ti entra dentro perché è più presente, è differente da Grosseto, dove comunque ho lasciato il cuore».
Il Grosseto secondo in classifica, il Castiadas appeso al filo dei play-out con un calendario tutt’altro che semplice, perché dopo i biancorossi dovrà vedersela in quel di Rieti per poi chiudere con il Lanusei. Ecco allora che la partita di domenica prossima inizia a prendere forma anche sotto il profilo delle esigenze e non solo sul piano sentimentale. «Conquistare la salvezza diretta non sarà semplice, domenica ci aspetta un compito difficilissimo, contro la squadra che reputo la migliore di questo campionato. Solo qualche intoppo e qualche punto perso per strada ha impedito al Grosseto di arrivare primo, malgrado il fatto che è sempre stato un torneo di rincorsa per i biancorossi. Oltre a questo bisogna aggiungere che questo girone era tra i più difficili con dentro tanti capoluoghi di provincia e città importanti».
Multineddu, in ogni caso, non si sente ex di turno con il dente avvelenato: «Ho buoni rapporti con Grosseto e il Grosseto, oltre a questo sono un tifoso. Quella di domenica prossima sarà una partita come le altre in cui siamo consapevoli di dover affrontare la squadra più forte del campionato. In queste circostanze ho il cuore diviso a metà. Al termine della partita tornerò a dire Forza Grosseto e mi auguro che il prossimo anno ci sia un ritorno tra i professionisti per una realtà che merita ben altri palcoscenici».