GROSSETO – Per il centrosinistra oggi è una delle giornate più agitate dall’inizio della campagna elettorale. Per questo, dopo la presa di posizione dell’Udc con l’uscita dalla coalizione, è Lorenzo Mascagni, candidato sindaco, vincitore delle primarie, a prendere in mano il timone.
«La ricreazione è finita» dice Mascagni di fronte ai giornalisti nel suo comitato elettorale. La sede, che sarà inaugurata sabato prossimo (alle 18 in via Orberdan) oggi si è aperta in anteprima proprio per consentire a Mascagni di lanciare il suo messaggio alla città.
«Se ho accettato di candidarmi e se i cittadini mi hanno scelto alle primarie è perché io ho uno stile di governo diverso da quelli che abbiamo visto finora». Nessuna promessa a nessuno, nessun posto da regalare o da assegnare “a tavolino” sembra dire Mascagni.
«Per me prima viene il bene della città, poi un sistema di valori che tenga insieme la nostra comunità e solo dopo le ambizioni personali. Quindi se questa impostazione vale per me deve valere per tutti».
Poi arriva il monito ad alleati e partiti. «Se volete che io faccia il candidato sindaco questa sono le regole che si devono seguire. Su questo sarà inflessibile e chi si agita tanto i questo momento è proprio perché forse vorrebbe qualcosa di diverso».
Il nodo delle alleanze, l’Udc e la questione Passione Grosseto – Perso un alleato Mascagni guarda già avanti. «Io vado a dritto e non rincorro nessuno, perché io non voglio vincere a tutti i costi, voglio vincere e governare.Per questo serve un progetto basato su un perimetro di valori condivisi. Chi ci sta bene e chi non ci sta può andare da un’altra parte».
E mentre invita l’Udc a rimanere per condividere insieme il progetto sottoscritto soltanto poche settimane fa con il documento delle primarie, sulla questione “Passione” Mascagni chiarisce: «Lamioni ha più volte detto che non si candiderà, il problema ore è capire se Passione Grosseto si riconosce nel perimetro di valori che ci siamo dati (che sono quelli della Costituzione, dell’antifascismo, della Resistenza, contenuti anche in un documento che sarà presto varato, ndr) e nell’impostazione che ho descritto prima (nessun accordicchio e promessa di poltrone, ndr)».
Borghi non farà l’assessore – Mascagni parla anche della eventuale candidatura di Paolo Borghi. «Ringrazio Paolo per il suo sostegno. La sua disponibilità a candidarsi sarà valutata dagli organi del partito, così come quella di tutti. Aggiungo che tutte le aspirazioni personali vanno bene se stanno dentro al progetto che portiamo avanti. Dico anche che apprezzo, condivido e sottoscrivo anche l’impegno di Borghi a non far più parte della giunta di Grosseto».
La lista del sindaco – Prima del termine poi Mascagni dà una conferma anche sulla presenza nella scheda elettorale di una lista civica del sindaco. «Si chiamerà “Mascagni sindaco” e sarà una civica a tutti gli effetti. esprimerà candidati che condividono il nostro progetto di città, ma che magari non si riconoscono nei partiti».