GROSSETO – «In casa Pd le idee sulla buona gestione della sanità sono così confuse che persino Leonardo Marras, autorevole esponente del partito in Maremma e capogruppo dei Democratici in Consiglio regionale, non condivide le posizioni espresse dal suo governatore Enrico Rossi che aveva annunciato di volersi battere per abolire la libera professione dei medici nelle strutture pubbliche». Il coordinamento provinciale di Forza Italia risponde a Leonardo Marras che era intervenuto in seguito alla presa di posizione di Vivarelli Colonna sull’intramoenia.
«Dichiarazioni, quelle di Rossi, che hanno comprensibilmente scatenato le contestazioni di tutti gli operatori della sanità e che, ovviamente, neppure noi condividiamo – prosegue Forza Italia -. E adesso siamo lieti di sapere che pure Marras ci dà ragione sul valore dell’intramoenia, visto che, come ha dichiarato, crede possa “assicurare un’ulteriore opportunità assistenziale per il cittadino e concorrere al miglioramento degli standard di erogazione delle prestazioni istituzionali, anche attraverso la riduzione dei tempi d’accesso ai servizi, purché essa sia adeguatamente regolamentata”».
«Ebbene, Marras ha ragione: la sanità maremmana così non va, proprio non va. E la riforma sanitaria voluta dal centrosinistra in Regione non ha fatto altro che ridurre ai minimi termini servizi già carenti. Perché il problema non è (solo) riformare l’intramoenia: piuttosto va ripensata la sanità toscana. E spiace che, di fronte a inaccettabili disservizi cui devono far fronte ogni giorno tutti i cittadini, Marras parli di demagogia da parte del candidato sindaco del centrodestra, quando Antonfrancesco Vivarelli Colonna si è semplicemente limitato a raccontare una propria esperienza personale – precisa -: a febbraio aveva telefonato, come fa chiunque, per prenotare una vaccinazione contro la meningite e si era sentito rispondere che il vaccino per il meningococco C sarebbe stato disponibile a fine aprile, mentre il vaccino per il meningococco B addirittura il 19 agosto. Rendere pubblica questa situazione significa fare demagogia oppure denunciare un disservizio?»
«E gli esempi, purtroppo, non finiscono qui. Basta scorrere le liste d’attesa delle strutture pubbliche nella nostra Asl: per un ecocolordoppler cardiaco occorre aspettare 119 giorni, che salgono a 123 per un’ecografia all’addome, 80 per una prima visita fisiatrica, 66 per un holter, 56 per una gastroscopia,54 per una prima visita reumatologica, 119 per una Tac al bacino e addirittura 208 per una mammografia. Sì, la sanità maremmana – e quella toscana in generale – è davvero da ripensare. E non è certo cancellando l’intramoenia – conclude Forza Italia – che si potranno riparare i devastanti effetti della riforma regionale».