MANCIANO – È l’ennesimo episodio che viene registrato in provincia di Grosseto e che riguarda ormai un’emergenza del territorio. Stanotte alla Sgrilla, nel comune di Manciano, c’è stato un nuovo attacco da parte di predatori. Il gregge colpito questa volta è quello di Carmelo Masala. Il risultato come al solito è tragico: 16 capi morti oltre a molte pecore circa 30 che risultano disperse, un grosso danno economico per un allevamento di più di 400 capi di bestiame. “Quanto accaduto presso l’allevamento Masala – sottolineano il presidente Marco Bruni ed il direttore di Coldiretti Grosseto Andrea Renna – dimostra, ancora una volta la gravissima situazione con la quale convivono gli allevatori e le proprie famiglie nel quotidiano.”
Oltre a esprimere vicinanza e solidarietà all’allevatore Masala dobbiamo intervenire, pretendere interventi pragmatici e concreti anche perché il problema è sempre più di natura sociale e interessa l’intera collettività. La necessità del settore zootecnico non è quella di ricevere un mero contributo, ma di non subire la perdita di bestiame e prodotto aziendale. La gravità della situazione determinatasi non permette ulteriori perdite di tempo ma urgenti e definitivi interventi che possano scongiurare altri disagi.
«Quello che stamani è successo nel comune di Manciano, in località Sgrilla – dice L’On Luca Sani, presidente della Comagri della Camera – dà ancora una volta testimonianza delle drammatica difficoltà che quotidianamente devono affrontare gli allevatori ovi caprini. Difficoltà che a loro volta si riverberano sui trasformatori, che hanno grosse difficoltà ad approvvigionarsi di materia prima per la produzione dei formaggi tipici.
Nel manifestare la mia solidarietà a Carmelo Massala, voglio anche sottolineare che bisogna distinguere tra il problema del controllo della specie protetta del lupo e quello del contenimenti degli ibridi e cani inselvatichiti, ai quali sono molto spesso dovuti i fenomeni di predazione delle greggi. Al Governo, peraltro, ho più volte sollecitato di intervenire con Bruxelles per adeguare il piano nazionale di gestione della popolazione del lupo.
Proprio recentemente – inoltre – la Comagri della Camera ha emendato il Collegato agricolo alla Legge di stabilità, introducendo – Lettera b); comma 1, articolo 21 – la possibilità di utilizzare i “fondi di mutualità per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie, fitopatie e per la tutela del reddito degli agricoltori” anche “per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna selvatica”.
L’articolo in questione – conclude Sani – che prevede la delega al Governo per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolazione dei mercati, è contenuto nel Collegato agricolo già approvato alla Camera che è attualmente all’esame del Senato. Questa misura dà attuazione alla normativa dell’Unione europea per la politica agricola comune per sostenere le imprese agricole nella gestione dei rischi e delle crisi e per la regolazione dei mercati. Nel momento in cui sarà approvato, metterà a disposizione nuove risorse e contribuirà a semplificare la procedura di riscossione degli indennizzi».