GROSSETO – Tanti istituti professionali, anche in provincia di Grosseto, rischiano la chiusura per mancanza di nuovi iscritti. Un rischio che colpisce proprio le scuole potenzialmente in grado di assicurare agli studenti un approccio più diretto al mondo del lavoro, grazie a indirizzi di studio ricercati dalle imprese. Eppure i numeri delle iscrizioni sono impietosi e ogni anno tanti plessi rischiano di chiudere, o sono destinati a farlo, per mancanza di nuove prime classi. Come assicurare un rilancio e, nello stesso tempo, continuare a garantire agli studenti una preparazione adeguata a un ingresso immediato nel mondo del lavoro?
Una soluzione valida può essere quella di dar vita anche in provincia di Grosseto al liceo artigianale, esperienza già attuata (con discreto successo) per la prima volta a Como. Un indirizzo di studio che preveda l’alternanza scuola-lavoro come programma quotidiano, affiancando al diploma liceale anche la certificazione di competenze ben precise in vari settori dell’artigianato: dal legno al tessile, dalla meccanica all’accoglienza. Una proposta della quale Confartigianato Imprese Grosseto si fa promotrice in Maremma.
«L’istituzione del liceo artigianale – dice Mauro Ciani (nella foto), segretario generale dell’associazione di categoria – introdurrebbe un percorso innovativo anche nella nostra provincia, in grado di rispondere a due esigenze. La prima è quella di far fronte al rischio chiusura che pende sugli istituti professionali; l’altra è formare i giovani facendo acquisire loro competenze lavorative certificate nei vari settori dell’artigianato». Tra le materie di studio continuerebbero a figurare, ovviamente, l’italiano e la matematica, le lingue straniere (in particolare l’inglese) e l’informatica, la storia e le scienze.
Ma nel programma sarebbero inserite, fin dal primo anno, tante ore di laboratorio e, dal secondo anno in poi, un’attività lavorativa in un’azienda per alcuni giorni al mese. Particolare attenzione dovrà essere posta agli ambienti di studio, dotando le aule e i laboratori di software all’avanguardia, e ai collegamenti con le realtà economiche locali. Tutto per raggiungere l’obiettivo finale: diplomati che siano davvero formati su più versanti, con uno sguardo globale e pronti per la loro prima vera occupazione. «La nostra associazione di categoria – conclude il segretario generale Mauro Ciani – è a disposizione per collaborare con le istituzioni, il mondo della scuola e le imprese per realizzare questo progetto. Complesso ma affascinante perché guarda al futuro».