GAVORRANO La telefonata che ha spento la speranza sull’incolumità di Elena Maestrini, vittima del tragico incidente stradale in Spagna, è arrivata intorno alle quattro di questa mattina e da allora Gavorrano è una comunità paralizzata. La notizia della prematura scomparsa della studentessa ha fatto velocemente il giro degli amici, dei conoscenti, dei professori e di tutta la Maremma. Nessuno, però, riesce a comprendere le dimensioni di questa tragedia; 13 vittime, di cui una ragazza di Gavorrano. Il paese è rimasto letteralmente sotto choc.
Sull’autobus c’erano 57 studenti Erasmus delle università di Barcellona, studenti di 22 nazionalità diverse. Elena Maestrini era tra di loro.
Gli amici più stretti di Elena raccontano che ieri sono rimasti alzati fino a notte fonda, fiduciosi e con la convinzione che la loro amica ce l’avrebbe fatta, che avrebbe lottato e che avrebbe vinto, perché nessuno avrebbe accettato una fine così tragica e ingiusta. Ora gli stessi amici si stringono in un abbraccio muto, perché non ci sono parole in questi momenti, quando si ha poco più di vent’anni e il cuore ti va in pezzi senza spiegazione, in una frazione di secondo.
“Quando l’hanno trasferita in ospedale, era già in condizioni disperate –raccontano i suoi amici in base alle poche notizie che sono riusciti ad avere – Ci siamo radunati fino a tardi in attesa di novità. Alle quattro di stamattina ci hanno chiamato…”
Ora vivono insieme il lutto e la perdita dell’amica di una vita, anche se “Non riusciamo ancora a crederci.” come dicono.
15 ragazzi, inseparabili da quando sono nati, da venti anni o forse di più. Anche se dopo le scuole superiori ognuno di loro ha scelto la propria strada, oggi sono rientrati quasi tutti dalle loro sedi universitarie da tutta l’Italia per non essere soli in questo momento atroce.
“Lei era come nostra sorella e non riusciamo nemmeno a capire. L’unica cosa che ci può consolare è che sul pullman dormiva, non avrà sofferto.”
Elena doveva rientrare a casa ieri sera alle 19 per le vacanze pasquali. ”Ci eravamo sentiti sul nostro gruppo whatsapp la sera prima, poi abbiamo appreso la notizia dell’incidente e Elena non era più raggiungibile. Com’è possibile?”
Anche i genitori stessi non erano riusciti ad avere notizie e per telefono la Farnesina non poteva fornire informazioni sulle identità degli studenti coinvolti nell’incidente. Avevano deciso subito di prendere il primo volo per la Spagna, nella speranza che la loro unica figlia non fosse tra le vittime. Sono stati loro stanotte ad avvisare gli amici del tragico finale e da allora si sono chiusi nel silenzio del loro dolore.
Gli amici vorrebbero lanciare un appello: “Capiamo che questa è una notizia importante e i giornalisti devono fare il proprio lavoro, ma siamo tempestati da telefonate o messaggi su facebook da giornalisti di tutta l’Italia. Addirittura qualcuno ha chiesto il numero dei genitori e di parenti. Abbiate un po’ di rispetto per i nostri sentimenti.”