GROSSETO – «È incomprensibile come M5S, disponendo di un solo consigliere comunale di opposizione, possa accreditarsi il giusto esito cui è pervenuto il Comune, con la sua maggioranza, sui problemi delle Farmacie Comunali». È ancora botta e risposta tra Movimento 5 Stelle e Partito socialista in merito alla vicenda delle Farmacie comunali. «Loro non riuscirono ad impedire l’asta, che si svolse, noi la facemmo saltare in maniera creativa rendendola non conveniente».
«All’interno della maggioranza abbiamo contribuito assai validamente per modificare la proposta originaria degli organi proponenti, al fine della rivalutazione economica della quota di proprietà del Comune di capitale sociale delle Farmacie, e della concreta salvaguardia dei livelli occupazionali – prosegue il Psi -. Dispiace soltanto che gli amici pentastellati abbiano usato, al contrario di noi, toni aspri quanto del tutto ingiustificati nel loro comunicato. Noi non votammo l’atto di messa al bando d’asta della società, così come propostoci dal Comune, ma quello da noi emendato, altrimenti, come dichiarato pubblicamente, noi non l’avremmo votato affatto. E il nostro intervento fu tempestivo, già dall’atto di indirizzo, nel totale silenzio di altri, particolarmente distratti».
«L’intervento di altri partiti, fra cui il M5S, a nostro modestissimo avviso (ma potremmo ammettere di sbagliarci, se ci venisse dimostrato il contrario), fu invece del tutto inefficace, poiché, tardivo o giuridicamente inconferente – prosegue il Psi -: non impedirono l’asta. L’asta infatti si svolse ma andò deserta, e ciò può essere stato solamente, come ovvio, perché non più appetibile economicamente per gli eventuali compratori. Sia per il prezzo maggiorato (a favore del Comune e quindi delle casse dei cittadini) sia per le tutele dei lavoratori (divieto di licenziamento per tre anni), che furono introdotte da noi nel bando (si vada a vedere chi ha votato favorevolmente ai nostri emendamenti e chi no). E che fummo i primi a porre il problema, anche questo è un fatto incontrovertibile; sarebbe infatti bene mostrare proprio tutte le carte e non fare ricostruzioni parziali».
«Ciò che non può essere nascosto o mistificato è quello che noi abbiamo proposto (in termini di emendamenti, e tempestivamente), sia per salvare le casse Comunali (dei cittadini) che per impedire una notevole riduzione del personale. Sta nelle carte pubbliche e nelle notizie di stampa locale. La gestione attuale ci soddisfa appieno. Confermiamo, sempre a tutela delle casse pubbliche, la nostra proposta di vendita del Campeggio comunale di Principina, proposta anch’essa votata favorevolmente in Consiglio, e che ha contribuito a salvaguardare le Farmacie Comunali».