FOLLONICA – È ripartito questa mattina il progetto “Acqua in caraffa”, progetto che l’amministrazione follonichese aveva già seguito dal 2006 in via sperimentale alle elementari di via Buozzi, che poi venne allargato a tutte le altre primarie e dell’infanzia.
L’amministrazione comunale, con il sindaco Andrea Benini e l’assessore Mirjam Giorgieri, e Acquedotto del Fiora, con il presidente Tiberio Tiberi e l’amministratore delegato Aldo Stracqualursi, hanno inaugurato il progetto proprio alla scuola elementare di via Buozzi, e il luogo di questo momento ufficiale non è stato scelto a caso: nel 2014 infatti una classe della scuola aveva scritto una lettera al sindaco Benini, sottolineando alcuni loro desideri, e il sindaco, dopo averli invitati in municipio, aveva chiesto di indicarne alcuni prioritari. I ragazzi avevano scelto proprio la riattivazione del progetto “Acqua in caraffa” .
“L’acqua è buona, sicura, controllata, comoda ed economica – dice l’assessore Giorgieri – per noi l’educazione ambientale è fondamentale proprio a partire dalle scuole e dai ragazzi più piccoli, con progetti mirati e sostenibili. Un metodo in cui crediamo fermamente per creare una generazione consapevole e attenta. L’inizio di questo progetto alle elementari di via Buozzi è per noi un impegno mantenuto, impegno che il sindaco aveva preso con i ragazzi”.
“Gli uffici comunali e Acquedotto del Fiora si sono adoperati per garantire ai bambini l’uso sicuro dell’acqua dei rubinetti – prosegue Giorgieri -: è stata effettuata la pulizia dell’autoclave, la manutenzione degli impianti (naturizzatori) con cambio filtri (ai carboni attivi), e la verifica del tipo di acqua (analisi di tipo chimico, fisico e batteriologico), per tutte le scuole in questione”.
Alcune di queste analisi sono ancora in corso, infatti il progetto partirà in modo graduale, iniziando da quelle per le quali l’iter dei controlli è terminato.
“Acquedotto del Fiora ha offerto le caraffe a tutte le scuole – continua l’assessore – e l’amministrazione ha distribuito un segnalibro ai ragazzi con il progetto “Imbrocchiamola”, che ricorda i motivi per i quali è importante bere l’acqua del rubinetto, bene prezioso da non sprecare.