GROSSETO – La normativa che disciplina il settore degli odontotecnici è obsoleta, ancorata ad un regio decreto del 1928: Confartigianato lancia un appello alla Regione Toscana per rivedere le leggi ed inquadrare un comparto produttivo importante per l’economia italiana.
“La legislatura che disciplina il settore – spiega il segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, Mauro Ciani – è inadeguata e giuridicamente obsoleta. Comprime in modo ingiustificato il ruolo della professione odontotecnica italiana che alimenta un comparto produttivo con un significativo impatto in termini di creazione di ricchezza nazionale, annoverando circa 13.000 laboratori che impiegano circa 23.000 addetti. Ne deriva la necessità di rivedere il quadro di riferimento alla luce della considerevole evoluzione della professione, delle tecniche e dei materiali utilizzati e della imprescindibile esigenza di tutela dei pazienti interessati dalle cure dell’apparato dentale”.
Più volte nel tempo gli odontotecnici sono arrivati ad un passo dal riconoscimento della professione sanitaria e a più riprese il tutto si è bloccato per la fine anticipata di varie legislature. Dal 2014 la categoria si è nuovamente attivata, su vari livelli istituzionali, per sollecitare la definizione del riconoscimento della professione odontotecnica.
“Alcune Regioni hanno già risposto. In particolare il Lazio, la Liguria, le Marche, il Piemonte hanno evidenziato, con mozioni dedicate, come la peculiarità del settore, l’importanza della qualità delle lavorazioni eseguite a tutela dei cittadini-pazienti, siano elementi che militano in favore del riconoscimento della professione sanitaria odontotecnica; rilevando come il riconoscimento darebbe una spinta ulteriore al percorso di crescita professionale della categoria e, quindi dell’intero settore produttivo. Una mozione su cui presto si esprimerà, speriamo favorevolmente, anche la Toscana”.
Tale riconoscimento poi diventa fondamentale per l’inserimento dei professionisti italiani nel versante comunitario: gli odontotecnici del Bel Paese sono chiamati a partecipare al processo di adozione di una carta professionale europea per avviare azioni tese a ridurre le considerevoli discrepanze tra i livelli di formazione e qualificazione nei diversi stati membri. “La nostra richiesta è rivolta sia alla Regione Toscana che al governo centrale affinché presto la professione abbia l’inquadramento che le spetta”, conclude Ciani.