GROSSETO – «I quotidiani locali, sia cartacei che on line, pubblicano a grande risalto un ridicolo “sondaggio”, di nessun valore scientifico, condotto su un campione di 149 persone, riguardo al “volere dei cittadini toscani rispetto alle infrastrutture in Maremma”». Così parla Carlo Vivarelli, candidato sindaco di Toscana Stato, che interviene sulla situazione delle infrastrutture del nostro territorio.
«Ovviamente gli sponsor di questa indegna operazione sono i signori dell’ANCE, che evidentemente hanno l’interesse economico, il loro personale, a cementificare la Maremma. La magistratura dovrebbe occuparsi di cose del genere: innanzi tutto questo sondaggio non solo non ha nessuna rilevanza scientifica, ma è condotto su un “campione” talmente esiguo che la sua stessa pubblicazione è un atto a mio avviso meritorio di un’indagine. Purtroppo per questi signori, il sottoscritto si è laureato con tesi di metodologia con argomento proprio i sondaggi, e posso dunque asserire, con titolo accademico a salda comprova, ignorando le eventuali ridicole repliche di chiunque, che nessun sondaggio ha titolo di scientificità, figuriamoci dunque una pagliacciata ad uso mediatico il cui “campione” è composto da 143 persone, pare di tutta la Toscana, come oltretutto candidamente riportato da un quotidiano citato: dunque quanti erano maremmani e quanti erano appartenenti alla nostra popolazione? Chi sono gli intervistati, i costruttori edili, dei quali peraltro ho grande rispetto?»
«E’ stato sfondato il muro del ridicolo e della decenza. Torno a ripetere con fermezza la nostra posizione politica, e cioè che la Maremma non ha nessuna necessità di una cementificazione e di una distruzione per via autostradale, e ripeto che pagare un pedaggio su un’autostrada è in generale una pura follia, e che la vergognosa, inqualificabile operazione dell’”autostrada tirrenica” è solo un modo per depredare legalmente tramite un pedaggio le popolazioni locali delle loro risorse a favore di qualche famiglia appartenente all’elite italiana, che se ne frega degli interessi di noi toscani! Il tracciato dell’Aurelia deve essere solo messo in sicurezza: un’operazione che costa pochissimo. Lo stesso discorso vale per la Due Mari Grosseto Siena, oltretutto attualmente quasi impraticabile per un misterioso “problema” che impedisce, a dire dei signori che stanno conducendo i lavori, l’utilizzo di una galleria. Non capisco davvero come sia possibile che la Procura della Repubblica di Grosseto e quella di Siena non si occupino di questa questione, che ha oltrepassato i toni del ridicolo: questi signori devono dimostrare che cosa è successo e perché i lavori vanno così a rilento per la riparazione di questo “incidente”».
«La Due Mari diventerà, nei disegni dei privati che ci guadagneranno indegnamente, un’ennesima strada a pedaggio, e dunque l’occasione, lo ripeto, per depredare legalmente i maremmani e le maremmane delle loro risorse, uccidendo sempre di più la nostra economia. Le “infrastrutture” servono a pochi cementificatori che ci lucrano sopra ai danni delle nostre popolazioni: una vera e propria vergogna. Non è questa un’operazione che ricorda quelle degli stati coloniali contro le popolazioni native invase? A me si: poche famiglie di ricchi che si coprono di “Leggi” fatte dalle loro marionette in un parlamento dove una buona parte dei componenti cambia allegramente partito a seconda delle esigenze dei loro manovratori, costringono le popolazioni di interi territori a pagare per cose che già gli appartenevano, e per “servizi” di cui non hanno né bisogno, né necessità. La Maremma non ha bisogno né di autostrade, né di pedaggio sulla Grosseto Siena, né di inceneritori, né di cementificazione, né di un’immigrazione economica incontrollata, né di avere un residuo fiscale di miliardi di euro per dare soldi sia allo stato italiano che ce li porta via e ce ne rende solo una parte, né di un’Unione Europea (alla quale diamo una valanga di nostri soldi) che è un fantoccio delle multinazionali statunitensi che serve a farci invadere dei loro prodotti, uccidendo le nostre aziende».
«Nelle strade e autostrade di un paese degno dell’appellativo di “civile” non si dovrebbero pagare pedaggi, come accade tranquillamente in Germania e Austria, paese dove si pagano 76 euro l’anno (!), e considero quelli esistenti sulle strade della Toscane una vera e propria follia: riscossione di pedaggi che oltretutto ha un’incerta base legale: le strade e le autostrade dovrebbero essere proprietà popolare nazionale e dovrebbero servire alle attività della popolazione, non essere strumento di, ripeto, immondo guadagno, per una manciata di sfruttatori coperti da Leggi indegne di questo appellativo».
«Per tornare al ridicolo sondaggio odierno, così tanto decantato dalla lobby locale del cemento, che sfido dove vogliono, quando vogliono, e di fronte a chi vogliono a un pubblico confronto su questo patetico “sondaggio”, in un paese civile le amministrazioni e le forze politiche dovrebbero, devono offrire alla popolazione toscana della Maremma, se vogliono avere l’appellativo di DEMOCRATICHE, la possibilità di esprimersi con un referendum deliberativo riguardante sia la stessa possibilità di costruire un’autostrada, sia la possibilità o meno di far pagare un pedaggio, e a favore di chi, prevedendo la possibilità che la struttura autostradale sia di completa proprietà pubblica. Sono convinto che i sondaggi delle lobby del cemento, allora, non avrebbero il valore della carta sprecata per scriverli».