GROSSETO – Per il terzo anno consecutivo, la sede del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena (sede di Grosseto) ha ospitato con il supporto del Polo Universitario Grossetano la Winter School del Progetto Archeologico Alberese. La scuola è organizzata dall’University of Sheffield (Inghilterra) in collaborazione con l’Università di Siena, l’University of Queensland (Australia), la John Cabot University di Roma e l’Associazione Culturale “Progetto Archeologico Alberese” di Grosseto.
Le attività di ricerca, iniziate il 18 gennaio scorso, hanno avuto la durata di 4 settimane durante la quale 12 studenti australiani, accompagnati dalla professoressa Janette McWilliam, hanno potuto studiare i reperti archeologici rinvenuti durante le campagne di scavo presso i siti di Alberese, all’interno del Parco Regionale della Maremma.
Per Louis Archer, Louren Bovery, Jamie Cuhit, Susan Edmonson, Oscar Goldman Auren Hammadi, Alexandra Kuyaimpa, Samantha Levick, Dustin McKenzie, Melody Li, Scott Williams e Emma Wilson si è trattato di un momento importante delle loro giovani carriere di archeologi. Durante la prima settimana, gli studenti hanno studiato i vetri provenienti dagli scavi di Alberese sotto la guida dello specialista Thomas Derrick e di Chloe Duckworth dell’University of Leicester.
Successivamente, con la supervisione di Massimo Brando hanno imparato a distinguere i diversi frammenti ceramici, mentre Valentina Pica ha insegnato loro a distinguere e datare gli oggetti in metallo e osso della vita quotidiana della Maremma romana. Infine, l’ultima settimana, Veronica Aniceti (University of Sheffield) li ha introdotti allo studio dei reperti faunistici rinvenuti durante gli scavi.
Le attività non si sono però fermate alla sola esperienza materiale. La professoressa Sternini (Università di Siena) ha, infatti, tenuto una lezione di approfondimento sui reperti da lei studiati dalle fornaci romane di Arezzo, mentre il professor Carlo Citter (Università di Siena) ha loro mostrato nuove metodologie di ricerca archeologica attraverso l’informatica applicata alla disciplina storica. Infine la professoressa Giovanna Pizziolo (Università di Siena) ha mostrato le ricerche di età preistorica in corso e coordinate dal Dipartimento italiano.
A fronte di queste attività, gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare alcuni dei migliori siti archeologici della Maremma. Hanno potuto ammirare le città di Roselle, Vulci, Cosa e Vetulonia, assieme al Museo Archeologico e di Arte Sacra di Grosseto e il Museo “Isidoro Falchi” di Vetulonia.
L’attesa ora è per il prossimo inverno, quando nuovi studenti australiani torneranno a conoscere e studiare la ricchezza del nostro patrimonio archeologico.
Info: www.archeogr.unisi.it