CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Prima finale in assoluto per tutti, ad eccezione del grossetano Matteo Ceri, che tre anni fa, sempre nella Piccola Svizzera ma al Valdrighi, alzò il trofeo provinciale con la maglia di un Roselle in odore di doppietta proprio a spese del team massetano, allora con la vecchia denominazione. Ben diversi gli stati d’animo della vigilia.
Da un lato, le preoccupazioni di Enrico Piccioni dopo l’amara sconfitta contro il Civitella: un 3-2 casalingo quasi tutto giocato in dieci e arrivato nel recupero, su contropiede. “Eravamo pronti, avevamo fatto gruppo, ma poi il morale è andato giù – ha detto Piccioni – creiamo tanto ma non sempre concretizziamo. Ma conto di tirar su l’umore ai miei”. Sull’altro fronte il più sereno Riccardo Cappellini, timoniere degli arancioblù, anche grazie al successo con sorpasso a danno del Punta Ala. “Abbiamo alle spalle una vittoria contro una bella squadra – ha commentato Cappellini – importantissima per classifica e morale. Ma domani sarà un’altra battaglia e qui a Massa è molto sentita: negli ultimi giorni in paese hanno fermato me ed i ragazzi per caricarci e tanti verranno a vederla”.
Che aria tira fra i suoi giocatori? Sarete al completo?
Piccioni: “I ragazzi sono tutti molto galvanizzati e carichi, vogliono dare il massimo e portare fino in fondo questa esperienza che aspettano da tanto, ma dovrò far trovare loro la giusta concentrazione, poi le motivazioni sono diverse per tutti, anche per il Massa Valpiana. Loro sono più in forma di noi, ma questo non ci spaventa troppo. Abbiamo due assenti per squalifica: il difensore centrale Brotini e il centrocampista Ombronelli, piuttosto importanti per noi”.
Cappellini: “Un mix di concentrazione ed entusiasmo, importante per la finale, ma siamo anche consapevoli di avere davanti un’avversaria di esperienza oltre che una bella squadra. E non avremo Rotelli e Elis Daju, squalificati dopo l’espulsione nella semifinale. Per adesso, di gambe i miei ragazzi stanno bene. Di testa, vedremo: in questi scontri secchi se si è in giornata storta si rischia ancor di più, anche se poi il risultato è questione di episodi”.
Quale potrebbe essere un vostro punto debole? E quale la vostra forza?
Piccioni: “Loro hanno un attacco da prendere con le molle e in più hanno Monterisi, una vera prima punta molto veloce che ha segnato oltre venti reti, anche se non contro di noi; il nostro punto di forza quindi dovrà essere la difesa. In campionato comunque abbiamo le loro stesse reti in passivo e spesso rendiamo di più lontano da casa. Un nostro punto debole potrebbe essere la mentalità, la testa, ma l’organico ed il gruppo ci sono”.
Cappellini: “Come punto debole, ho una rosa molto giovane che ha troppa o troppa poca tensione e quindi può andare in difficoltà o bloccarsi perché tiene troppo a vincere. Contro un’avversaria di esperienza come la Nuova Grosseto il punto di forza sarà l’incoscienza. A questa età poi gli atleti corrono molto. Poi sì, è ovvio che un’altra nostra arma è l’attacco, ma far gol nasce sempre da un contesto di squadra. L’importante è agire come sappiamo, facendo girare la palla e giocandola sempre, senza buttarla via”.
Avete fatto un fioretto o una promessa in caso di vittoria?
Piccioni: “No, nessuna, perlomeno fino ad ora, anche perché molti miei giocatori sono piuttosto giovani e non pensano a queste cose. L’estate scorsa abbiamo rifatto l’80% della rosa, con pochi veterani e tante nuove leve e non è stato facile per nessuno”.
Cappellini: “Non ho fatto promesse né pensato a niente per evitare di creare altre tensioni. E’ un obiettivo difficile da raggiungere, giochiamo come è giusto giocarsela. Se vinciamo, bene; se perdiamo, sarà una bella esperienza da non prendere come una tragedia irreparabile. Qualsiasi cosa verrà, sarà positiva. E comunque bisogna anche saper perdere”.