MONTE ARGENTARIO – Il grido di allarme dei marittimi di tutta Italia parte dal Monte Argentario, con la speranza di arrivare nelle stanze che contano del Parlamento Italiano. Questa mattina a Porto Stefano, una folla di alcune centinaia di lavoratori del settore della navigazione si è ritrovata per manifestare contro i ritardi della politica italiana riguardo alla certificazione delle figure professionali, sia nel mercantile che nel diporto, che già dal 2010 avrebbero dovuto adeguarsi alla convenzione internazionale di Manila. Un obbligo che riguarda anche lo stato italiano che, non oltre l’1 gennaio del 2017, dovrà mettere mano a delle nuove regole che, se non fatte a dovere, rischiano di mettere in ginocchio una categoria che conta circa 60 mila addetti in tutti i porti del paese.
Una crisi che potrebbe riguardare in particolare la nautica del promontorio argentarino e che ha, per questo motivo, spinto la Associazione Marittimi dell’Argentario e la Lavoratori del Mare ad organizzare un evento che avrà senz’altro un seguito. Sul palco posto in piazzale Candi, questa mattina, si sono avvicendati i rappresentanti di ben 12 associazioni italiane di categoria i cui discorsi sono stati preceduti dagli interventi dell’ex-assessore alla nautica di Monte Argentario, Luigi Scotto e del sindaco, Arturo Cerulli.
«Anche la Regione Toscana si interesserà della questione – ha esordito Scotto – e ci hanno assicurato che si sta discutendo proprio di questo momento per far sì che il governatore, Enrico Rossi, si possa recare a Roma per porre l’attenzione sui nostri problemi.» Un appoggio che non sarà risparmiato nemmeno dal Comune argentarino come ha assicurato Cerulli che ha sottolineato che «questa manifestazione è importante per far arrivare la voce dei marittimi là dove conta e dove si prendono le decisioni.»
La questione generale è stata poi esposta da Maurizio Amato, presidente dell’Associazione Marittimi Argentario che ha puntato il dito proprio sulla «scadenza dei certificati alla fine dell’anno che rischia di creare problemi incolmabili ai lavoratori del mare. Soprattutto se entreranno in vigore le norme previste da un decreto legge che pone delle limitazioni eccessive e pone delle distinzioni incongrue tra settore mercantile e da diporto. Il tutto – ha spiegato lui – dietro il paradosso che l’Italia riconosce i titoli di navigazione esteri che, in vero, non prevedono tutte queste limitazioni che si vorrebbero invece introdurre.»
Durante la manifestazione, che è stata seguita della consegna di un documento al comandante della locale guardia costiera, Tullio Arcangeli, è stato anche consegnato un assegno di 1000 euro all’istituto nautico da parte di Roberto Capitani dell’ItalianYachtMaster, per il finanziamento di corsi specialistici. Tra gli intervenuti c’è stato anche il senatore di Sel, Massimo Cervellini, vice presidente della commissione trasporti che ha anche presentato un’interrogazione sul tema.