GROSSETO – Si sono oramai conclusi con la Maremma i Censimenti degli uccelli svernanti in Toscana, nell’ambito di un progetto di monitoraggio più ampio che include tutte le zone umide del Paleartico occidentale.
La Maremma è stata oggetto di una attenzione particolare da parte degli appassionati ornitologi, del Centro Ornitologico Toscano, con oltre 60 volontari, che per conto dell’ISPRA e della Regione Toscana sono incaricati di contare gli uccelli acquatici svernanti nella nostra regione. Ai censimenti hanno collaborato anche altri volontari di analoghe associazioni ambientaliste ed ornitologiche, un vero e proprio raduno di birdwatchers, specialisti e “nuove leve” uniti dalla passione per l’ornitologia.
In realtà il progetto ha un respiro più ampio, perché ricade all’interno di un conteggio europeo e mediterraneo (IWC), che ha come obbiettivo quello di monitorare in contemporanea la popolazione di uccelli acquatici nel periodo invernale per una migliore conoscenza del loro status e stabilire la priorità di conservazione dei siti.
Dopo aver censito nei giorni precedenti gli uccelli nelle zone umide nel nord della Toscana, i volontari si sono spostati in Maremma, dedicando una giornata alla Laguna di Orbetello e al Lago di Burano ed il giorno successivo alla Diaccia Botrona ed al Parco della Maremma (Scarlino è stato visitato il giorno prima assieme a Bolgheri).
Quest’anno le condizioni meteo hanno consentito un conteggio preciso, permettendo di rilevare la presenza di quasi cinquantatremila uccelli censiti, di cui oltre sedicimila anatre, cinquemila fenicotteri, quattromila oche e cinquecento gru. Questi, a grandi linee, i numeri dell’edizione maremmana di quest’anno del Censimento Uccelli Acquatici, versione toscana organizzata dal Centro Ornitologico Toscano dell’International Waterbirds Census coordinato per l’Italia dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA).
Interessante il notevole numero di Gru, quest’inverno arrivate in ritardo come il freddo, le migliaia di oche che confermano di preferire le paludi toscane protette, i sette falchi pescatori e l’aquila anatraia maggiore ormai “ospite fissa” da molti anni e le morette tabaccate. Gli esperti, infine, sono rimasti stupiti della presenza di otto piovanelli comuni che, a dispetto del nome, in Italia sono veramente molto rari in questo periodo, svernando di solito nel continente africano. Questo dato conferma la tendenza di alcune specie, in atto da qualche anno, di passare l’inverno in queste zone. Tale comportamento è forse dovuto ai cambiamenti climatici in essere.
I censimenti annuali del COT confermano l’indispensabile ruolo delle zone umide maremmane, la cui importanza internazionale e nazionale per la conservazione di alcune specie è riconosciuta proprio grazie a questi censimenti. Solo continuando così si potrà mantenere un monitoraggio costante nel tempo, anche in termini di metodologie adottate, per seguire le variazioni numeriche degli uccelli acquatici svernanti nella nostra Regione.
Fondamentale è stato l’apporto e la collaborazione delle istituzioni e degli enti gestori delle aree censite, per questo il COT ringrazia la Provincia di Grosseto, la Polizia Provinciale, il Parco Regionale della Maremma, il Corpo Forestale dello Stato oltre a WWF Oasi e all’ass. Occhio in Oasi, che hanno fornito anche il supporto logistico‐organizzativo presso Il Centro di Educazione Ambientale “Casale Giannella”, indispensabile per la buona riuscita del censimento.
Questo è il periodo giusto per entrare veramente in sintonia con questo territorio, unico nel suo genere, un territorio che in termini ornitologici dà il meglio di se proprio tra ottobre e febbraio.
Chi vive in Maremma non può non essere rimasto estasiato di fronte alle evoluzioni dei bellissimi fenicotteri rosa della laguna di Orbetello o dei moriglioni nel lago di Burano, come delle oche e delle gru al Parco della Maremma o alla Diaccia Botrona. La presenza delle aree protette, come le Oasi WWF, offre la possibilità di osservare da vicino e sotto la guida di persone esperte il meraviglioso popolo migratore. È proprio questo il periodo per scattare le più belle fotografie o dipingere tele o acquerelli in diretta dalla natura, o semplicemente fare una passeggiata lungo i
sentieri natura attrezzati.
I turisti che hanno appena partecipato alle escursioni organizzate dalle Oasi WWF della Maremma sono tornati alle loro case con un bagaglio di emozioni che li accompagnerà per molto tempo, e a noi piace pensare per sempre. La magia della Maremma è come un virus buono che una volta preso continua a vivere dentro di noi in una simbiosi perfetta. Speriamo che questo piccolo batterio dilaghi sempre di più, soprattutto tra i giovanissimi, che avranno l’onore e l’onere di prendere in custodia ciò che i loro genitori hanno lasciato. Il nostro augurio è proprio questo, che investano nel loro futuro nel rispetto della natura, e chissà se un giorno parteciperanno anche ai censimenti invernali.
Per chi desidera ulteriori informazioni su come partecipare ai censimenti mensili o aiutare nella gestione delle oasi WWF può rivolgersi a: f.cianchi@wwfoasi.it