CAPALBIO – Torna a riaprirsi, in maniera inaspettata, la vicenda del Biogas sul territorio del Comune di Capalbio. Una storia che ha tenuto banco per anni in bassa Maremma e che aveva visto come protagonisti il Comune della piccola Atene e la società S.A.C.R.A, proprietaria di molti terreni nel capalbiese, la quale aveva fatto richiesta di costruire un impianto ad energie rinnovabili che sarebbe dovuto sorgere in località Origlio.
Dopo due gradi di giudizio amministrativo, il primo, al Tar, vinto dalla S.A.C.R.A ed il secondo, al Consiglio di Stato, vinto dall’amministrazione capalbiese è giunta una nuova citazione da parte della società che sembra avere dei connotati molto particolari: «È stato presentato un ricorso per revocazione – spiega l’avvocato Alessandro Antichi, il legale che si era già occupato, per conto dell’amministrazione del sindaco Bellumori, della precedente causa vittoriosa al Consiglio di Stato e che anche questa volta è stato ingaggiato ufficialmente dal Comune di Capalbio – si tratta, in pratica, di una impugnazione straordinaria che cerca di fare leva su un potenziale “errore di fatto” commesso dal giudice durante la prima causa al Consiglio di Stato. Scendendo nei particolari stiamo nuovamente parlando del “parere” che, a suo tempo, fu espresso dalla Asl sull’impianto a Biogas riguardo al quale S.A.C.R.A afferma che l’interpretazione del giudice amministrativo costituirebbe un “errore di fatto” avvenuto durante lo svolgimento dell’ultima causa. Un ricorso che noi riteniamo inammissibile – conclude il legale – e sul quale i giudici dovranno, prima di tutto, decidere se accoglierlo o meno, ancor prima di riesaminare tutta la questione».
A tal proposito l’amministrazione di Luigi Bellumori ha formalizzato, pochi giorni fa, l’impegno di spesa del Comune e l’affidamento ufficiale ad Alessandro Antichi che, comunque, era già avvenuto un paio di mesi fa con una delibera di giunta.
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