GROSSETO – Si è creato un forte legame tra il pugile Riccardo D’Andrea la città di Grosseto, dove ha partecipato diverse volte a manifestazioni pugilistiche anche con la canotta della nazionale e più volte si è unito alle spedizioni che la squadra grossetana della Fight Gym ha fatto all’estero, sotto la guida del presidente Amedeo Raffi. E’ stato proprio Raffi a scovare questo talento del meridione, tanto da chiamarlo più volte a Grosseto per combattere e allenarsi con Raffaele D’Amico. «In uno sport così duro è più che necessario avere forti sostenitori, il mio primo maestro di società Ercole Morello ha fatto un grande lavoro con me spesso più psicologico che fisico, in più sin dall’inizio gli amici Raffi e D’Amico e Grosseto tutta mi ha dato man forte nella boxe.
«Quando venni la prima volta a Grosseto non avevo la minima idea di poter arrivare a questi livelli, devo dire che il rapporto con i compagni di squadra ad Assisi è fantastico, a livello familiare – spiega D’Andrea -. Abbiamo dei tecnici che si prendono cura di noi come figli, il Ct Bergamasco ci mette l’anima per tirar fuori tutto da noi, è una persona eccezionale, come grande stima ho del nostro Robertone nazionale, Cammarelle, atleta simbolo della nazione e persona umile e splendida, vorrei dedicargli davvero con tutto il cuore una grande vittoria in futuro».
Il pugile, intanto è stato ingaggiato dalla franchigia polacca Hussars Polland con la quale parteciperà alla sesta edizione delle World Series of Boxing. Un trampolino importante per cercare di raggiungere il sogno dell’Olimpiade di Rio. «Oltre a mettermi in mostra in campo internazionale e affrontare sfide di valore, la partecipazione a questa rassegna mi consentirà grazie agli incontri disputati nelle scorse edizioni di poter prendere parte con la nazionale al torneo di qualificazione olimpica che si terrà in maggio in Bulgaria, dedicato appunto ad atleti del circuito APB/WSB. Per cui quel periodo sarà fondamentale per me, dovrò essere nel pieno delle forze per strappare il pass per Rio 2016, quello che prima per me era solo un sogno voglio che ora sia realtà».
Riccardo D’Andrea, quindi, prosegue spedito nella sua preparazione e pensa ancora ala Maremma, territorio al quale resta legato: «Come molti atleti della nazionale sono in forza in un gruppo sportivo, la forestale nel mio caso, che ringrazio e mi da la possibilità di esercitare la mia passione a pieno senza disturbi di altri genere. Però devo dire che da quando nel dilettantismo non esiste più il famoso caschetto, mi sento molto più a mio agio, sono sicuro che tornerò ancora a combattere a Grosseto, in un futuro come quasi tutti i pugili vorrei approcciarmi al professionismo e so che anche in questo la città maremmana potrebbe darmi una spinta in più».