GROSSETO – Ha avuto luogo nei giorni scorsi, presso la sede dell’Acquedotto del Fiora a Grosseto, un incontro tra i direttori delle associazioni CNA di Grosseto e di Siena, il direttore della Confapi senese e i vertici dell’Acquedotto del Fiora (presidente e amministratore delegato). Al centro dell’incontro, la prospettive future del servizio idrico integrato con il portato di opportunità, o di criticità, che potrebbero interessare le piccole e medie imprese che operano in ambedue le province.
Si è trattato di un’occasione estremamente utile, nel corso della quale i vertici della società hanno illustrato il quadro degli investimenti previsti nel territorio, concentrati soprattutto nel settore della depurazione e in particolare nella realizzazione di impianti di piccole dimensioni. Le dinamiche che in un futuro prossimo interesseranno le società concessionarie di questo delicato e importante servizio, in ogni caso, costituiscono una sfida che da parte delle imprese locali non può non essere colta.
Lo “Sviluppo Italia” varato dal Parlamento lo scorso anno prevede, infatti, che il concessionario che si aggiudica il servizio idrico integrato nell’area dove risiede almeno il venticinque per cento della popolazione di ambito possa subentrare, in tutte le altre gestioni, allo scadere delle relative concessioni. In Toscana, dove da alcuni anni vige un unico ambito regionale, la prima concessione in scadenza sarà nel 2021 quella che interessa l’area metropolitana (oggi servita da Publiacqua SpA) con una popolazione superiore al 25% dell’ambito regionale.
Di conseguenza, se nel breve periodo il quadro rimarrà quello attuale, la prospettiva per le imprese locali passerà dalla capacità di organizzarsi per competere con un contesto più ampio di quello attuale, mettendo in comunione e condivisione le esperienze e le professionalità maturate in questi anni. Rispetto alle esigenze di un settore così importante (per i cittadini e per i comuni) come il servizio idrico integrato, la competenza e l’affidabilità dimostrate dal sistema delle imprese locali è un patrimonio che, a giudizio di CNA e Confai non può essere assolutamente disperso.
Di questa sfida, ovviamente, si faranno interpreti tutte e tre le associazioni; nell’interesse delle imprese associate e nella consapevolezza che le dinamiche dei servizi stanno conformandosi sempre più a una logica di area vasta. Una logica con cui le aziende dovranno imparare a confrontarsi per non perdere opportunità che, diversamente, rischierebbero di favorire i competitors provenienti da altri territori.