PARI – Tempi allungati per i pendolari ed effetti negativi per l’economia della Maremma. Ma tra i problemi causati dalla chiusura della galleria di Pari sulla Siena Grosseto ci sono anche i numerosi disagi che i residenti delle località attraversate dal percorso alternativo.
«Non ne possiamo più» di dice uno dei residenti. Lui abita nel centro abitato “Il Leccio”. «Qui la vita è cambiata ed è stata sconvolta dal traffico che ogni giorno passa di qui».
«Abitiamo in questo piccolo e sperduto angolo della Maremma dove fino a pochi mesi fa si viveva in pace e tranquillità e dove invece ora non si vive più. Non si possono far uscire di casa i bambini, non si riesce ad attraversare la strada, non si respira più aria pulita. Nessuno però si preoccupa minimamente di questi poveri dieci cristi a cui è stata stravolta la vita».
Insomma la situazione è preoccupante anche perché come ci raccontano alcuni residente spesso non vengono nemmeno rispettati i divieti di transito e c’è anche chi viaggia in contro senso.
«Dove abito io c’è il senso unico e, nonostante ripetute segnalazioni a Comune, Anas e forze dell’ordine, nessuno è riuscito a mettere delle barriere per evitare che i soliti furbi passassero contromano e neanche a installare dei rallentatori far rallentare un minimo le auto ed evitare che ci passino sopra o ci portino via».
Secondo i residenti tra l’altro capita non di rado che in quel tratto di strada transitino anche mezzi pesanti che non potrebbero farlo.
Traffico, disagi e pericoli che hanno cambiato la vita di una piccola comunità. La galleria dovrebbe riaprire nel mese di febbraio e l’appello dei residenti è quello di intervenire al più presto almeno con più controlli perché «continuare in questo modo per altri due o tre mesi diventerebbe insopportabile».