GROSSETO – Due mesi di risultati avarissimi, per poi rialzare la testa con un’incredibile serie di ben cinque vittorie consecutive. Così l’Invicta Grosseto ha cambiato rotta al suo primo campionato in Terza categoria, conquistando all’indomani della decima giornata il sesto posto in classifica a sette punti dalla vetta.
A farne le spese sono state il Civitella, il Castiglione, il Ribolla, il Campagnatico e per ultima l’Aldobrandesca, che domenica era persino passata in doppio vantaggio per poi subire un incredibile ribaltone griffato Hudorovich, De Luca e Grotti. Ed adesso il clima in casa grossetana è ancora più sereno, sia per un’esperienza inedita dopo tanti anni tutti dedicati al calcio giovanile, sia per i primi frutti raccolti.
«La partita della svolta, paradossalmente, è stata l’ultima che abbiamo perso – ha detto il tecnico Stefano Camarri, all’Invicta Grosseto dopo l’esperienza allo Scansano – prima avevamo giocato la nostra migliore gara a livello di prestazione contro l’Orbetello Scalo, pur perdendo 2-0. La domenica successiva, a Braccagni, siamo scesi in campo con un atteggiamento superficiale e abbiamo riperso 2-0. Avevamo toccato il fondo. Il giorno dopo ho invitato i ragazzi a casa mia, abbiamo cenato e poi ci siamo guardati negli occhi. Da lì abbiamo capito che solo giocando con tranquillità e impegno e senza litigare saremmo diventati un gruppo e da allora lo siamo stati. E sono arrivate le vittorie».
Camarri ammette tutte le difficoltà di aver messo insieme e fatto lavorare venti bravi ragazzi che si conoscevano poco, farli prima unire, benvolere e divertire e infine diventare una squadra. «All’inizio è stata dura – ha detto – come anche gestire qualche carattere più forte e indipendente degli altri, ma pian piano tutti hanno capito che quello che dicevo loro di fare era giusto. Ho detto loro più volte: un conto è essere presuntuosi, un altro essere consapevoli. E non basta credere in qualcosa: bisogna dimostrarlo sul campo. Ora sono coscienti che per ottenere risultati occorrono sacrificio, lavoro, corsa, aiuto al compagno e, come ho ripetuto decine di volte, tanta pazienza».
Per il gruppo viola si prospetta adesso il derby in casa della Nuova Grosseto. «Alla fine sarà una partita come un’altra – mette le mani avanti Camarri – certo, quelli che l’anno scorso giocavano là hanno più voglia di rincontrarsi con la loro ex società e soprattutto per Robj Hudorovich, che con quella maglia ha segnato oltre cento reti, sarà un po’ più emozionante».