ORBETELLO – Il workshop che Ascom Confcommercio Grosseto e Federazione Moda Italia hanno organizzato ad Orbetello sulla corretta etichettatura dei prodotti tessili ed abbigliamento ha riunito i negozianti della cittadina lagunare e dell’intera Costa d’Argento. L’incontro ha avuto sede nei suggestivi locali della Cooperativa i Pescatori. E’ stata un’occasione per sviscerare ogni aspetto della normativa comunitaria che regola la materia, insieme al più autorevole esperto del settore cioè Massimo Torti, segretario nazionale di Federmoda Confcommercio.
Anche perché sono proprio i commercianti, vale a dire l’ultimo anello della “filiera” della moda, i soggetti dei controlli che possono essere effettuati, a campione, dalla Camera di commercio, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Municipale, come testimoniato dal titolare di un negozio, presente al workshop, visitato quattro anni fa dagli ispettori per le verifiche sulle etichette dei capi messi in vendita.
«Questo importante workshop segue l’incontro realizzato nei mesi scorsi, con successo, nel nostro capoluogo – ha spiegato il presidente Ascom Confcommercio Grosseto Carla Palmieri – La normativa sulla corretta etichettatura è complessa, per tanto abbiamo ritenuto necessario riproporre questa iniziativa sul territorio. Orbetello è una cittadina molto vivace a livello imprenditoriale e con negozi di qualità, spesso tramandati da generazioni, che sono un vanto per l’intera categoria».
Torti, dopo gli approfondimenti sul tema, ha invitato gli operatori commerciali a verificare che le etichette siano in lingua italiana, che contengano la composizione fibrosa, che si trovi corrispondenza con quanto scritto nei documenti commerciali, che l’etichetta sia saldamente fissata al capo e che indichi marchio o ragione sociale, ed anche la sede legale del produttore.
Per l’occasione, tutti i partecipanti hanno ricevuto il kit Federmoda Confcommercio “Sos etichettatura” necessario agli imprenditori del settore per evitare di incorrere nelle sanzioni previste, che possono superare i 3.000 euro. Ad esempio, se il negoziante riceve dei capi con etichette difformi, può mandare una comunicazione al fornitore per segnalare “il disguido”. Inoltre il kit contiene appositi cartelli informativi da mettere in negozio per informare i clienti.
«Appuntamenti come questi sono importanti per unirci – ha aggiunto Donella Bellucci, rappresentante di Federmoda Grosseto – perché è solo così che possiamo difenderci davvero». L’associazione di categoria intende rimanere il saldo punto di riferimento. «Per qualsiasi dubbio, non solo riguardo alle etichette, vi invito a rivolgervi ai nostri uffici della sede di Grosseto e della delegazione di Orbetello – ha concluso il direttore di Ascom Confcommercio Gabriella Orlando – che sono sempre a vostra disposizione. Anche per l’eventuale consulenza legale, che è gratuita in quanto compresa nella quota associativa».
A fine incontro, lo staff di Confcommercio ha portato il segretario nazionale di Federmoda in visita al centro storico della cittadina, facendo tappa presso alcuni negozianti intervenuti al seminario per simulare un controllo ispettivo sulle etichette dei prodotti di abbigliamento.