GAVORRANO – Niente da nascondere, tutto alla luce del sole. È William Capra, capogruppo di maggioranza, ad intervenire dopo le accuse dell’opposizione sull’ormai nota vicenda del bando per il tirocinio del fratello dell’assessore Daniele Tonini.
«Fabrizio Tonini – spiega William Capra – ha usufruito di un bando regionale, non comunale, ma appunto promosso dalla regione. Il bando è “garanzia giovani”. Lo può consultare chiunque, non solo chi si occupa di politica. Tale bando prevede la possibilità, nel suddetto caso, a persone laureate che abbiano una qualsiasi disabilità, di partecipare ad un tirocinio presso strutture pubbliche o private che abbiano determinati requisiti. Sono previste 21 ore di tirocinio settimanale con un rimborso, a carico della regione, pari a 500 euro lordi. Un piccolo aiuto. Il comune di Gavorrano ha deciso di adottare questo bando estendendolo a due (non uno come detto) ipotetici candidati, per favorire la conoscenza degli strumenti urbanistici a chi avesse voluto partecipare. I tipi di lauree richiesti erano tre e sono agli atti consultabili da chiunque. Fabrizio Tonini si presenta al bando coordinato dall’ufficio per l’impiego di Grosseto».
«I malpensanti – aggiunge Capra – quindi penseranno che la regione si sia messa d’accordo con l’ufficio dell’impiego che poi ha chiesto agli uffici di Gavorrano di stilare un bando ad hoc, per favorire il fratello dell’assessore a percepire 500 euro lordi al mese senza obbligo di assunzione. Quindi dagli uffici di Firenze per passare a quelli di Grosseto e arrivare a quelli di Gavorrano. Il tutto, secondo loro per favorire una persona. Tutti complici. Questo lo dovranno dimostrare, magari non alla stampa ma ad ufficio legale».
Capra poi parla del lavoro fatto dall’amministrazione confrontandolo con quello che è stato fino ad oggi l’atteggiamento della minoranza.«Il fatto è che quest’amministrazione ha sempre avuto un occhio di riguardo al sociale: il progetto “Utili” ha dato lavoro per un anno a sei cassintegrati, abbiamo costituito l’asilo nido comunale garantendo il servizio che da anni era a rischio. Le colonie estive per i bambini (non è vero che erano esclusi i disabili, la verità è che non abbiamo avuto richieste), i contributi alle associazioni sportive e potrei elencare ancora piccole azioni vicine al sociale. Capiamo che non sono misure sufficienti e vorremmo davvero fare di più, le ristrettezze economiche non ce lo permettono, ma lavoriamo per migliorare il bilancio, per dare appunto risposte più risolutive alla cittadinanza».
«Dall’altra parte cosa troviamo? Dall’altra parte c’è chi dice di voler fare lotta alle ludopatie con strumenti dichiarati illegittimi. Chi si dichiara pubblicamente eleggibile pur sapendo di non esserlo. C’è una minoranza che fa commissariare un comune con l’ardire di voler ribaltare il risultato elettorale, che si dichiara maggioranza la notte per essere smentita dalla legge la mattina dopo. C’è una minoranza che si dichiara di sinistra e poi strumentalizza la difficoltà di un diversamente abile, per ottenere visibilità politica. C’è una minoranza che attacca dicendo che ha notato da tempo l’attività clientelare della giunta. Ma se l’avessero notata e non l’avessero denunciata si configurerebbe un reato. Vorrei quindi ricordare loro che se il clientelismo da loro appurato e non denunciato, in realtà non ci fosse, si configurerebbe ugualmente il reato di diffamazione a mezzo stampa. Aspetteremo ansiosi le loro pubbliche denunce. I clienti li vogliamo conoscere tutti. Ma dico loro che ormai non sono più credibili».
«Noi, a differenza loro, non chiediamo le dimissioni di nessuno. Vorremmo solo che l’opposizione si ponesse per il ruolo che i cittadini gli hanno assegnato. Non abbiamo ricevuto una proposta per risolvere i problemi della comunità, solo continui sgambetti per provare a non farci governare e crediamo che anche i loro elettori non ne siano troppo felici, non tutti almeno».
«Chiudo porgendo alla famiglia Tonini tutto il nostro sostegno e la vicinanza in questo momento di difficoltà che tutti avremmo davvero voluto evitare».