GROSSETO – Una settimana per chiarirsi le idee e dare una svolta alla propria stagione con due partite importanti. E’ quanto è riuscita a fare la Nuova Grosseto, terza a meno tre dalla vetta nel campionato di Terza categoria e finalista in coppa provinciale. Decisivi i match sempre contro l’Aldobrandesca, prima nel trofeo in cui gli amiatini sono stati due volte consecutive campioni in carica, poi in campionato nella nona giornata.
«Dopo il pareggio con il Montemerano – spiega l’allenatore grossetano Enrico Piccioni – ho riunito tutto il gruppo e ho chiesto cosa volesse fare da grande. E la risposta è arrivata prima mercoledì e poi domenica. Abbiamo svoltato in coppa su un campo ostico, in una situazione climatica differente dalla nostra e soprattutto contro la squadra favorita e campione in carica. Avevo chiesto loro di giocare come una squadra è così è stato, si sono aiutati l’uno con l’altro sacrificandosi al momento giusto, tamponando e compensando eventuali errori di altri. E sempre contro l’Aldobrandesca, pochi giorni dopo abbiamo vinto 3-0 con una prova di carattere e mostrando un buon calcio. Sono pienamente contento dei miei ragazzi».
Già preparatore dei portieri, Piccioni sorride per il suo gruppo, che si presenta numeroso agli allenamenti e sul campo è sempre pronto a combattere; più che positivo anche l’affiatamento tra i superstiti dell’anno scorso ed i nuovi arrivati, tra veterani come Savelli, Ceri, Margiacchi e capitan Grascelli e novizi come Nocerino, Damiani e Massaro. «I giovani sono entrati nella prima squadra in punta di piedi – ha continuato il tecnico – si sono fatti ben accettare e stanno ottenendo bei risultati. Ma tutti hanno risposto bene al cambio di rosa, di allenatore e quindi anche di un nuovo modo di vedere il calcio, per cui sono ripartiti da zero. Ma sin dalla preparazione estiva non è mancato nessuno, nemmeno i “senatori”, che lavorano con serenità e continuità e così mettono a loro agio gli altri. Riguardo chi ci ha lasciato a giugno, dico che questo fa parte del calcio: fuori l’amicizia resta, ma dentro il campo contano di più stimoli e motivazioni».
In un campionato pieno di sorprese, Piccioni non sottovaluta affatto il primato del Punta Ala né dimentica i meriti delle altre. «L’attuale capolista è una squadra solida – ha detto – che gioca assieme da diversi anni e ha avuto buoni innesti: non è affatto un fuoco di paglia. L’Invicta è partita in sordina ma è un buon team e le sue quattro vittorie di fila non sono un caso. Pure il Castiglione è tra le candidate alla vittoria finale come anche la Torbiera, che scende da un anno in Seconda e ha rosa e allenatori invariati. Il Massa Valpiana, finalista di coppa come noi, ha il miglior attacco e il capocannoniere mentre il Braccagni ci ha sempre dato filo da torcere. Questo campionato è bellissimo e il livello medio si è alzato molto».