GROSSETO – È morto oggi, in tarda mattinata, Isaia Vitali, storico giornalista del quotidiano La Nazione. Isaia, 90 anni, arrivò negli anni ’70 al quotidiano grossetano, dopo anni di collaborazioni con altri giornali.
Si occupava di cronaca giudiziaria. Fu così che lo conobbi, quando ancora lavoravo a Teletirreno. Dovevo imparare il mestiere, come i ragazzi di bottega. Mi prese sotto la sua ala protettrice, come aveva fatto con tanti altri giornalisti più grandi di me, anche di altre testate. Mi insegnava cosa cercare, come muoversi dentro il tribunale, tra fascicoli e udienze. Quando pioveva lo passavo a prendere con l’auto sotto la redazione, lui che viaggiava solo in motorino e non aveva mai preso la patente dell’auto. Uomo colto, mi raccontava della sua passione per la poesia, di un brano che mi declamava spesso con il mio nome e di cui non ricordava l’autore.
Non amava viaggiare. Quando andava in ferie in genere preferiva andare a trovare qualche sorella e la sera gli piaceva infilarsi nel letto con il cane ai suoi piedi. Piccoli racconti di vita, confidenze che ci facevamo nel viaggio verso il tribunale. Mi confrontavo con lui, le difficoltà della redazione, come affrontare una notizia, cosa scrivere e cosa no. Mi riprendeva con dolcezza se facevo qualche errore, mi lodava se un pezzo gli piaceva.
L’ho rivisto un paio di anni fa, ad una iniziativa dell’Isgrec. Mi riconobbe subito nonostante non lo vedessi dal 2006, da quando decise di andare in “pensione” dal lavoro di giornalista. Era sempre uguale, imbacuccato sino agli occhi, freddoloso com’era. Solo pochi giorni fa chiesi di lui ad una collega. Non so perché, avevo voglia di vederlo, sentire i suoi giudizi arguti e ironici su questo o quel personaggio pubblico. Non ho fatto in tempo. Caro Isaia, anche se non ti vedevo da tanto, mi mancherai.