ALBINIA – Mentre le perturbazioni continuano i loro attacchi a nord ed a sud del territorio alluvionato di Albinia, che nel 2012 e nel 2014 fu colpito da due devastanti alluvioni, continuano i lavori di messa in sicurezza del fiume Albegna che dovrebbero restituire almeno un minimo di tranquillità a tutti coloro che hanno vissuto le esperienze devastanti degli allagamenti.
E la speranza è proprio quella di sfruttare le previsioni meteo dei prossimi giorni che annunciano una prolungata estate di San Martino la quale dovrebbe così consentire alle ditte che lavorano sul fiume, di portarsi avanti per concludere almeno alcuni degli step verso la messa in sicurezza del bacino dell’Albegna.
In particolare quello della escavazione del letto del fiume, a valle del ponte di Marsiliana dove il fiume fa diverse anse e per questo necessita di essere ripulito per creare il minor impedimento possibile allo scorrimento delle acque. Dal canto loro gli abitanti della zona, tutti ex-alluvionati e membri del Presidio di Marsiliana, del comitato Il Ponte e della associazione Vita, sorvegliano l’andamento dell’attività delle ditte ingaggiate da Regione Toscana e Consorzio Bonifica Toscana Sud, non nascondendo una piccola soddisfazione per essere stati capaci di insistere e di far sentire a tal punto al loro voce da meritare il fervore che adesso si rileva tra Marsiliana e Polverosa. Lavori che si possono suddividere in tre blocchi di intervento.
Ponte di Marsiliana: Al ponte di Marsiliana, dove si creò la voragine in cui nel 2012 morirono i tre dipendenti dell’Enel di ritorno da un corso di aggiornamento, sono stati allargati e rinforzati gli “spaltoni”, ossia la tipologia di argini che sono in quel luogo e che sono stati ricostruiti con grandi massi che conferiscono, anche ad occhio nudo, una maggiore robustezza. Anche la loro posizione è stata variata, allargando di fatto la golena del fiume e la luce di passaggio dell’acqua sotto il ponte, così da permettere un miglior deflusso delle acque.
Letto del fiume zona Polverosa: un miglior deflusso che rischierebbe però di trovare una strozzatura più a valle, dove il fiume forma delle anse e dove, per questo motivo, una ditta sta freneticamente escavando il letto e togliendo la terra che poi viene usata per risistemare i campi che furono danneggiati dalle alluvioni e per la costruzione dell’argine remoto che sarà la vera “tutela” per tutti gli alluvionati, in particolare per le zone di Polverosa e dintorni.
Argine Remoto: proseguono di buna lena anche i lavori di costruzione dell’argine remoto, ossia la struttura di sicurezza in seconda battuta che dovrà accompagnare il corso del fiume da Marsiliana fino al punto cui l’Albegna viene racchiuso da argini più robusti e non da quegli “spaltoni” che gli permisero di tracimare in più punti nel 2012 e nel 2014. Per adesso ne è stato già costruito un bel pezzo e, dopo l’approvazione della variante urbanistica avvenuta pochi giorni fa da parte del Comun di Orbetello, si potrà proseguire l’opera in tutta la sua estensione prevista, ma non prima dell’anno prossimo: solamente allora gli alluvionati potranno dormire molto più sereni nelle loro abitazioni.